Bambini in attesa di famiglia. Ha trovato casa Murat, il ragazzo fuggito dall’Afghanistan
È il più grande di un gruppo di sei cugini partiti tutti insieme dall’aeroporto di Kabul. Per lui la Rete delle MammeMatte negli scorsi giorni aveva pubblicato un appello su Redattore Sociale. Ora la bella notizia: anche per lui due genitori pronti ad accoglierlo
Venerdì 17 dicembre è stato un giorno fortunato per Murat, il ragazzo fuggito la scorsa estate dall’Afghanistan per cui l’associazione M’aMa-Dalla Parte dei Bambini, meglio nota come La Rete delle MammeMatte, aveva pubblicato un appello su Redattore Sociale per cercare una famiglia affidataria che lo potesse accogliere, affiancare, amare, durante il suo soggiorno italiano. Murat, si è saputo venerdì sera, andrà presto a stare con Barbara, Alberto e i loro quattro figli: la coppia ha avanzato la propria candidatura e, qualche ora dopo, a seguito di un incontro, il tribunale di Genova ha dato il proprio ok.
Ma facciamo un passo indietro e andiamo con ordine. Mercoledì 15 gennaio Redattore Sociale aveva diffuso l’Sos delle MammeMatte: Murat (nome di fantasia) era l’unico di sei cugini fuggiti tutti insieme lo scorso agosto dall’Afghanistan a non avere trovato ancora una famiglia affidataria. Avevano lasciato il loro paese, la notte dell’attacco all’aeroporto internazionale di Kabul, per volontà dei loro padri che, invisi al regime, hanno tentato di metterli in salvo in questo modo. Così, su mandato del Tribunale di Genova, le MammeMatte si sono attivate per cercare loro una famiglia e, in poco tempo, sono riuscite a trovare una nuova casa per tutti, tranne per Murat, che ha 17 anni, ed è il più grande dei cugini. Una ricerca difficile per via di due ragioni principali: i ragazzi dovevano restare in Lombardia, dove risiede uno zio che rappresenta un punto di riferimento per loro, e il tempo limitato a disposizione, visto che il periodo di accoglienza temporanea terminerà il prossimo 30 dicembre.
A rispondere all’appello sono stati, dunque, Barbara e Alberto, una coppia di Milano che aveva già deciso di accogliere un altro dei sei cugini. “È stata mia sorella a tirarmi dentro in questa avventura”, racconta Barbara a telefono, la voce animata dall’emozione. “Mia sorella accoglierà uno dei ragazzi. Quando mi ha girato l’appello che aveva visto su Instragram, ho pensato che era il momento di fare qualcosa. Ne abbiamo discusso per qualche giorno con mio marito e nostri quattro figli, tra i 15 e i 24 anni, e poi abbiamo deciso: basta starsene a guardare il mondo dal divano del soggiorno. Siamo persone fortunate, godiamo di buona salute, non siamo né ricchi né poveri, se non lo facciamo noi chi dovrebbe farlo?”.
Tutto era stabilito, insomma, ma quando Barbara e Alberto hanno saputo che non si era ancora trovata una soluzione per il più grande dei sei cugini e che Murat avrebbe visto andare tutti in famiglia tranne lui, si sono messi di nuovo in discussione. Ci hanno pensato su tutta la notte e alle prime luci del mattino la decisione era presa. Erano in grado di accogliere anche Murat, potevano farlo. “Libereremo la stanza in più che abbiamo in casa e che al momento usa mio marito, non è grande ma dove può stare un letto ce ne possono stare anche due – spiega Barbara –. Il giudice ha stabilito un periodo di affido di due anni prorogabili. Con tutta probabilità i ragazzi arriveranno il prossimo 28 dicembre. Siamo felici ed emozionati, il nostro percorso insieme è tutto da costruire”.
Antonella Patete