Agguati razzisti in tutta Italia: lo sdegno dei cattolici
Migranti aggrediti, rigurgiti razzisti, da ultimo il ferimento della campionessa italiana Daisy Osakue a pochi giorni dall'Europeo: lo sdegno delle associazioni e della Chiesa. “Siamo preoccupati dalle notizie che si susseguono da diverse città d’Italia, che sono un campanello di allarme di cui anche la politica non può non tenere conto”, il commento di mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano.
Migranti: Arci condanna “tutti gli episodi di aggressioni di matrice razzista”
“Esprimiamo il nostro sostegno e la nostra solidarietà alle vittime di queste e di tutte violenze a sfondo razzista. Condanniamo questi e tutti gli episodi di aggressioni, fisiche e verbali, di intolleranza e razzismo nei confronti di chi viene nel nostro Paese in cerca di un futuro migliore e di una vita dignitosa. Continueremo a spenderci per costruire un Paese che sia solidale e accogliente”. Lo afferma oggi l’Arci, a proposito delle numerose “aggressioni di matrice razzista, rafforzate spesso da un senso di impunità, visto che il razzismo ormai è presente nelle istituzioni”. “Un preoccupante elenco di violenze razziste che continua ad allungarsi – osserva -, mentre il ministro Salvini dichiara che l’unico allarme sono i reati degli immigrati commessi in Italia”. “Pochi giorni fa a Palermo un giovane senegalese di 19 anni è stato aggredito con calci e pugni mentre lavorava in un bar del centro, con gli aggressori che gli urlavano di ‘tornarsene a casa sua’ – ricorda l’Arci -. Ieri ad Aprilia un uomo di origine marocchina, Hady Zaitouni, ha perso la vita dopo essere stato inseguito, aggredito e brutalmente picchiato da parte di due italiani che lo avevano scambiato per un ladro. E in questo caso c’è da fare anche una riflessione sulle tragiche conseguenze che potrebbe avere il provvedimento sulla legittima difesa voluto dal governo. Infine, è di sole poche ore fa l’ultimo gravissimo caso, riguardante la campionessa della Nazionale italiana di atletica Daisy Osakue, di origine sudafricana, aggredita a Moncalieri mentre rincasava. Colpita in pieno volto da un uovo lanciato da un’auto in corsa, ha riportato un’abrasione alla cornea che ora mette a rischio la sua partecipazione agli Europei di Berlino”.
Migrante aggredito a Partinico: mons. Pennisi (Monreale), “condanno fermamente questo gesto di razzismo e xenofobia”
“Esprimo solidarietà nei confronti di questo nostro fratello senegalese che è stato aggredito e allo stesso tempo condanno fermamente questo gesto di razzismo e xenofobia”. Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, in riferimento all’aggressione subita da un giovane senegalese, nei giorni scorsi, a Partinico. “L’atteggiamento dei cristiani, degli uomini e delle donne di buona volontà in Sicilia è generalmente caratterizzato da uno stile di accoglienza e di integrazione nel territorio e nella nostra cultura – aggiunge il presule –. Il nostro compito di cristiani, infatti, è quello dell’accoglienza, del prendersi cura vincendo il muro dell’indifferenza, sullo stile del Buon samaritano”. Secondo il vescovo, “è necessaria una rivoluzione culturale: bisogna lavorare moltissimo sull’educazione, sulla cultura dell’incontro. Prima ancora del semplice accogliere, oggi è fondamentale creare una cultura dell’accoglienza, correlata alla cultura della mondialità, per creare una globalità umanizzata e umanizzante”. Intanto, ieri a nome dell’arcivescovo il vicario foraneo di Partinico, mons. Salvatore Salvia, si è recato a fare visita al giovane senegalese nella struttura di accoglienza dove risiede.
Immigrato ucciso ad Aprilia: mons. Semeraro (Albano), “campanello di allarme di cui anche la politica deve tenere conto”
Un “fatto esecrabile” che merita una “netta condanna, al di là di ogni colore e appartenenza”. Sono le prime parole al Sir di mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano, in merito all’uccisione di un marocchino di 43 anni, creduto un ladro, che è stato inseguito da tre cittadini ad Aprilia. Nell’auto della vittima sono trovati degli arnesi da scasso. “Non è giustificabile nessuna forma di giustizia fai-da-te, mentre bisogna avere fiducia e assicurare il nostro supporto soltanto alle forze dell’ordine e alla magistratura. E operare educando ai valori della convivenza sociale, respingendo ogni forma di odio”, prosegue mons. Semeraro. Mentre sono in corso le indagini per accertare le responsabilità, il comando provinciale dei carabinieri di Latina rivela che la morte potrebbe essere stato causata da un colpo o un calcio con conseguente caduta a terra che avrebbe comportato la morte. “Siamo preoccupati dalle notizie che si susseguono da diverse città d’Italia, che sono un campanello di allarme di cui anche la politica non può non tenere conto”, conclude il vescovo che richiama le parole del presidente Mattarella: “L’Italia non può somigliare a un far west dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro”.
Migranti: Casa della carità, “preoccupati per episodi violenza razzista. Parole d’odio avvelenano il clima”
La Casa della carità è fortemente “preoccupata” per gli episodi di violenza nei confronti di stranieri che si stanno susseguendo in tutto il territorio nazionale: dall’operaio capoverdiano ferito in provincia di Vicenza all’aggressione del cameriere senegalese in Sicilia, dal ferimento di una bambina rom a Roma fino al lancio di uova che a Moncalieri ha provocato una lesione alla cornea a Dayzy Osakue, campionessa italiana under 23 di lancio del disco, di origine nigeriana.
“Appare ormai impossibile – afferma il presidente della Fondazione don Virginio Colmegna – pensare che questi fatti siano solo una casualità e che non siano invece conseguenza dei ripetuti messaggi di intolleranza xenofoba e razzista. Il nostro timore è che comincino a pesare, su un’opinione pubblica sempre più disorientata, le continue parole d’odio che stanno avvelenando il clima politico italiano, alimentando il rancore di molti cittadini verso persone straniere, soprattutto di origine africana”. Ai rappresentanti delle istituzioni, sia a livello nazionale che locale, la Casa della carità per voce del suo presidente invita “a non sottovalutare le conseguenze negative che possono avere sulla coesione sociale i messaggi dettatati da superficialità, eccessi di polemica o convenienza elettorale”. Alla società civile, che in tante occasioni ha fatto sentire la propria voce, chiede di “non accettare in silenzio il propagarsi dei discorsi d’odio e di reagire proponendo con coraggio una narrazione diversa che restituisca alle parole il loro peso”.