22 aprile, Giornata mondiale della Terra. Urgente curare il nostro pianeta
22 aprile, Giornata mondiale della Terra Serve un’azione collettiva, una forte presa di coscienza, ma «oggi nessuno pronuncia la parola ambiente, solo papa Francesco e Antonio Guterres delle Nazioni unite e nessuno li ascolta», dice il climatologo Luca Mercalli

È urgente. Ormai lo viviamo tutti quasi quotidianamente l’effetto della crisi climatica e, per questo, il tema della Giornata della Terra il prossimo 22 aprile è “Il nostro potere, Il nostro pianeta”. “Nostro” è l’aggettivo determinativo che ci deve coinvolgere in un’azione collettiva di difesa del “nostro” ambiente. «Però il mondo sta andando dalla parte opposta. Il nostro potere è distruttivo e addirittura siamo distruttivi verso noi stessi, e se non abbiamo capito quali sono le conseguenze della guerra, figuriamoci come difendiamo il clima, l’ambiente, la biodiversità che sono delle materie più complicate. Non siamo capaci nemmeno di invocare la pace, non mi sembra che la gente scenda in piazza in tutto il mondo dicendo “meno armi e più pannelli solari” che è lo slogan che ho coniato» commenta con amarezza il climatologo Luca Mercalli. «Ci sono solo due leader al mondo che ancora ricordano l’importanza di occuparsi del clima e dell’ambiente: uno è Antonio Gutierrez delle Nazioni unite, un benemerito che ci ricorda quanto sia importante, l’altro è papa Francesco che ci ha ricordato anche dall’ospedale che la guerra distrugge le persone e l’ambiente, ma nessuno ascolta nemmeno loro». La Giornata mondiale della Terra può diventare quindi un momento di riflessione, forse di presa di coscienza: «Oggi mi sembra un rito inefficace. Anche prima non lo era molto, ma c’era la speranza che pian piano si costruisse cultura, una reazione da parte della società civile. Era un processo lento, ma almeno potevamo dire che ogni anno si faceva qualche passettino in avanti. Adesso invece siamo tornati indietro di colpo di 30 anni. È uno sfacelo, è quasi diventato un tabù parlare di ambiente. Si sciolgono i ghiacciai, tutti denunciano i disastri in atto ma alle denunce non corrisponde un’azione conseguente: risparmiamo energia? Evitiamo di cementificare? Smettiamo di usare il petrolio e ricorriamo di più alle energie rinnovabili? No, il mondo va avanti come prima, anzi c’è una maggiore reazione contraria». Ma noi siamo energivori e sta tornando in auge la possibilità di puntare sul nucleare che però «non ha risolto nessuno dei suoi vecchi problemi ed è una proposta basata solo sulle parole, perché non c’è nessun fatto scientifico che abbia cambiato la situazione: le scorie non si sa dove metterle, i costi sono enormi, il rischio di incidente rimane, i tempi di costruzione sono lunghi. Come sempre mi sembra che ci siano due aspetti: i soldi e il controllo. Si tenta di far ripartire la logica nucleare perché sono tanti soldi concentrati in poche mani: mentre mettere i pannelli solari è facile, lo può fare chiunque, una centrale nucleare no; interessano le grandi opere dove i soldi sono concentrati in poche mani e il relativo controllo dell’energia anche». «Oggi non c’è nessuno che pronuncia la parola ambiente: oggi la parola è guerra, armi. La narrazione è questa. Per tutta la vita mi sono sentito dire che la transizione energetica, le energie rinnovabili, erano care e adesso improvvisamente arrivano 800 miliardi: io vorrei che quei soldi lì fossero usati per salvaguardare il futuro delle giovani generazioni. Sono amareggiato anche perché si sperava che in Europa la necessità di affrontare il cambiamento fosse acquisita e invece il green deal è diventato marginale. Tutto questo è frustrante perché chiedo di risparmiare qualche kilowatt nel quotidiano, di fare qualche sacrificio, mangiare meno carne, andare in bicicletta: abbiamo risparmiato 100 litri di benzina e poi questi 800 miliardi spazzano via tutto. Io non ho nessuna soluzione e, per quanto mi riguarda, vedo 35 anni di lavoro spazzati via: siamo tornati alla metà degli anni Ottanta. Non mi faccio più illusioni: se nessuno ascolta papa Francesco, nessuno viene ascoltato. Non getto la spugna certo, ma le cose vanno dette come stanno. La situazione è molto grave e non vedo anticorpi». Che il desiderio di costruire coscienza, divulgazione e formazione resti forte, Mercalli lo afferma con il nuovo libro Breve storia del clima in Italia per Einaudi: un viaggio avvincente che comincia dalla fine dell’ultima glaciazione, passando poi dai fatti leggendari dell’antichità alle cronache dei diluvi altomedievali agli eventi che hanno segnato il Novecento prima dell’irrompere del riscaldamento globale alle soglie del 21° secolo, che sta cambiando profondamente l’ambiente della penisola.
Molte semplici azioni che tutti possiamo fare
La Giornata Mondiale della Terra il 22 aprile invita a riflettere sull’impatto ambientale delle nostre scelte e sulle strategie da attuare per il futuro. “Il nostro potere, Il nostro pianeta”, è Il tema dell’anno e punta alla necessità di triplicare la produzione di energia rinnovabile a livello globale entro il 2030. È un obiettivo ambizioso, ma la transizione energetica è ormai una priorità e solo attraverso l’uso di fonti pulite e rinnovabili possiamo ridurre le emissioni di CO2 e preservare l’equilibrio ecologico. Sono molte le azioni che ciascuno può compiere per raggiungere questo obiettivo: in casa ridurre il consumo di energia spegnendo le luci, usando i led e passando a fonti di energia rinnovabile; muoversi con i mezzi pubblici e se possibile la bicicletta; consumare cibo locale; acquistare elettrodomestici e strumenti elettronici a basso consumo. È un’opportunità per imparare di più sulla crisi climatica e su quello che possiamo fare per affrontarla.
In Italia la Giornata è al Villaggio della Terra a Roma
In Italia la 55a Giornata mondiale della Terra è celebrata con la nona edizione del Festival dell’educazione alla sostenibilità, organizzato all’interno del tradizionale Villaggio per la Terra a Villa Borghese, Roma, durante le giornate dedicate alla Terra con varie manifestazioni e le 17 “piazze” che hanno presentato progetti dedicati ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030.