Tempo della fraternità. Una fraternità per far ripartire

Tempo della fraternità. C’è bisogno, nel cammino di iniziazione cristiana, di un tempo in cui i preadolescenti approfondiscano ciò che hanno ricevuto nei sacramenti di cresima ed eucaristia. Il percorso corre su due binari: la continuità in riferimento ai contenuti della fede e la discontinuità nel metodo catechistico. Che “dialoga” con la preadolescenza

Tempo della fraternità. Una fraternità per far ripartire

Il titolo sembra riferito alla situazione che stiamo vivendo per la guerra in Ucraina. In realtà ci riferiamo a una fraternità molto più vicina e che riguarda i nostri preadolescenti. Parliamo del Tempo della Fraternità che nel cammino dell’iniziazione cristiana (Ic) riguarda il periodo dopo la celebrazione dei sacramenti della cresima ed eucaristia che portano a compimento il cammino, ma non lo completano. C’è bisogno del tempo mistagogico in cui approfondiscono ciò che hanno ricevuto attraverso i sacramenti, in cui l’amicizia con Gesù si consolida e diventa più personale e condivisa nella comunità cristiana. Non può esserci un cammino di Ic senza il tempo della mistagogia. Con la celebrazione dei sacramenti non è finito il percorso, ma si è vissuta una tappa fondamentale in cui la Grazia di Dio, ricevuta attraverso i doni sacramentali, accompagna i ragazzi, (se lo vorranno) verso la maturità cristiana. Il Tempo della Fraternità coincide con la preadolescenza, un’età delicata che esige di essere accolta e accompagnata. Non solo cambia il corpo, ma si inizia a ragionare in maniera diversa, le parole non bastano e cresce il desiderio di fare esperienza in prima persona. La famiglia comincia a stare stretta, mentre il gruppo di amici non è mai abbastanza. Anche il rapporto con Dio cambia: se prima bastavano i racconti evangelici, ora si inizia a desiderare di costruire un rapporto più personale, che va sperimentato, vissuto, sentito sulla propria pelle.

Tenendo conto di questi cambiamenti e del desiderio di non abbandonare i ragazzi, è stato progettato il quarto tempo
del cammino di Ic. L’accompagnamento dei preadolescenti corre su due binari, quello della continuità in riferimento ai
contenuti della fede e quello della discontinuità nel metodo catechistico, perché i ragazzi hanno bisogno di essere accompagnati per quello che sono. La guida per il Tempo della Fraternità è stata pensata non su schemi preconfezionati, ma tenendo presenti quelle parole (temi generatori) che li toccano da vicino e permettono di incontrare un Dio che entra nei bisogni della loro vita. Parole come corpo, cibo, amici, scelta, fragilità, comunicazione, futuro, sono un’opportunità per ritrovare le tante domande che i ragazzi si fanno, ma anche la risposta che Gesù, compagno di strada, sa offrire dentro alla comunità cristiana. Il Tempo della Fraternità è un ulteriore passo in cui si rafforza il legame con la comunità cristiana. Per questo è importante che ad accompagnare i ragazzi sia l’intera comunità, che hanno incontrato e in cui cresceranno. Ecco perché alla progettazione di questo tempo hanno preso parte varie espressioni della comunità che in vari modi si prende cura dei preadolescenti: quindi non solo i catechisti ma anche gli educatori Acr, i capi scout, altri educatori professionali, alcuni insegnanti, i rappresentati degli uffici di Pastorale delle vocazioni, della famiglia, dei giovani e delle associazioni Csi e Noi.

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