Sinodo. Ecco chi sono gli “allenatori”, esperti in formazione, dei 2.100 facilitatori del Sinodo diocesano di Padova
L’associazione La Mongolfiera di Limena e la Fondazione Capta onlus di Vicenza hanno preparato i facilitatori nella gestione degli spazi di dialogo e ora raccontano la loro esperienza accanto ai laici che daranno vita all’ascolto nei territori della Diocesi.
L’associazione La Mongolfiera si è occupata di uno degli incontri formativi che hanno coinvolto i numerosi facilitatori individuati nelle parrocchie della Diocesi. Gabriele Zoccarato, counselor e presidente dell’associazione di Limena, traccia un bilancio positivo dell’esperienza. «Durante le serate abbiamo percepito molto entusiasmo dai facilitatori, certo, c’è anche un po’ di preoccupazione ma è più forte la voglia di fare e di ripartire dopo il periodo pandemico trascorso. L’esperienza del Sinodo e l’energia dei facilitatori mi fanno pensare all’immagine di una grande onda, un movimento collettivo che si muove e che vede unite molte forze il tutto per un obiettivo comune, importante».
Gli esperti de La Mongolfiera che hanno condotto le serate hanno fornito ai facilitatori alcuni strumenti pratici per gestire gli aspetti relazionali e comunicativi all’interno degli spazi di dialogo. «Abbiamo proposto esercizi concreti, con lo stile del laboratorio che ci caratterizza – prosegue Zoccarato – Sono stati realizzati dialoghi a coppie con l’alternanza dei ruoli. Abbiamo spiegato alcune tecniche di ascolto e simulato casi concreti per far comprendere ai facilitatori come stimolare le persone al dialogo proponendo, ad esempio, di mantenere le conversazioni in un ambito di esperienza personale in cui ciascuno può sentirsi a suo agio; certo, vanno garantite alcune condizioni come l’assenza di giudizio, il silenzio, l’attenzione a non inciampare in facili stereotipi…». La Mongolfiera è un’associazione nata vent’anni fa che fin dagli inizi ha collaborato con parrocchie e vicariati, privilegiando le attività con i più giovani. Ha sempre sperimentato modalità diverse di formazione, dalle lezioni frontali ai laboratori, dalle conferenze all’utilizzo del linguaggio non verbale fino al lavoro diretto sul dialogo, recuperato particolarmente in questi mesi di pandemia.
I relatori hanno posto molto l’accento sulla figura del facilitatore e sull’attività di conduzione da tenere negli spazi di dialogo. È stata evidenziata l’importanza del ruolo super partes e la necessità di non esprimere opinioni personali o farsi coinvolgere in posizioni dell’una o dell’altra parte, evitando di far degenerare il confronto in discussioni. «Abbiamo infine consigliato ai facilitatori, dove possibile, di farsi aiutare da un segretario o da qualcuno che si occupi di scrivere i concetti emersi o di fare una sintesi, in modo da non essere distratti dal ruolo principale di guida del gruppo. Siamo davvero grati alla Chiesa di Padova per averci dato questa opportunità, siamo contenti di esserci stati, sicuramente abbiamo ricevuto tanto» conclude entusiasta il presidente Zoccarato.
Anche Fondazione Capta onlus di Vicenza, che opera nelle scuole e nello sviluppo di comunità in ambito sociale, ha preso parte al processo formativo sinodale. Gli incontri come per la precedente associazione, hanno mantenuto il focus sul ruolo dei facilitatori. «Abbiamo cercato di spiegare qual è il ruolo dei facilitatori e quali i principi fondanti che dovrebbero ispirare questo ruolo di servizio – spiega la presidente Roberta Radich, sociologa e psicoterapeuta. – Negli spazi di dialogo vanno fatti emergere contenuti, idee, opinioni, mantenendo sempre la neutralità. Abbiamo puntato molto sul tema dell’ascolto, sulla strutturazione dei tempi, degli spazi, dei processi; il clima nei gruppi dev’essere relazionale, la parola va concessa a tutti e il lavoro dev’essere a cerchi concentrici, partendo cioè da concetti più generali per arrivare a quelli più particolari. È importante infine che vengano fatti emergere episodi e situazioni concrete». Anche i formatori di Capta hanno gestito gli incontri attraverso il metodo partecipato, con lavori in coppia o in piccoli gruppi, riscontrando un buon interesse da parte degli aspiranti facilitatori. «È la prima volta che collaboriamo con la Diocesi e l’esperienza è stata davvero positiva, il lavoro avviato con il processo del Sinodo è molto importante. Credo che le persone oggi abbiano bisogno di essere ascoltate e di sentire che quello che dicono è ritenuto importante all’interno di un’organizzazione».
Una staffetta nei territori della Diocesi
L’associazione La Mongolfiera e la Fondazione Capta onlus, durante la formazione dei facilitatori, hanno entrambe puntato molto sull’importanza dell’ascolto e sulla strutturazione di tempi, spazi e processi. La Mongolfiera è intervenuta ad Abano, Cadoneghe, Campodarsego, Conselve, Piove di Sacco, Fossò, Carceri e Padova (Crocifisso); Capta a Thiene, Selvazzano Dentro, Asiago e Cittadella.