Quaresima 2020. Don Raffaele Gobbi. Bellezza, convertici! L’ecologia integrale non è una moda green. Ognuno può e deve fare la sua parte
“Tocca con mano, sii credente” è lo slogan della Quaresima 2020, che affronta il tema dell’ecologia integrale attraverso uno sguardo missionario
«Convertiti e credi al Vangelo!»: con questo forte invito inizia il percorso di Quaresima. Il segno delle ceneri non mortifica, tutt’altro. Si tratta di recuperare il nostro volto più bello e splendido: siamo figli di Dio, apparteniamo al suo amore al quale siamo stati completamente uniti con il battesimo. La conversione quaresimale è allora fare un grande “trattamento di bellezza” per far sparire ciò che nasconde, confonde, deturpa il nostro essere più luminoso, come pure quello della chiesa nel suo insieme. Un ritornare in splendida forma!
In questo percorso lo sguardo missionario – ampio tanto quanto il mondo intero – ha molto da offrire: la settimana della comunità porta naturalmente alla Quaresima di fraternità, che quest’anno ha come titolo “Tocca con mano! Sii credente” (cfr Gv 20,27) e come contenuto l’ecologia integrale (capitolo 4 della Laudato si’).
Cosa vuol dire lo slogan?
È una delle domande che sono emerse alle serate di presentazione delle riflessioni e dei sussidi predisposti dal Centro missionario diocesano in collaborazione con la Pastorale sociale, ufficio con cui si sono realizzati contenuti e strumenti.
Come narra il capitolo 20 del Vangelo di Giovanni, Tommaso non vuol fidarsi di quel che gli hanno riferito i compagni di tre anni di vita con il Maestro. Si è spezzata la fiducia: Tommaso dubita dei fratelli, dei compagni di viaggio. Il risorto lo provoca a convertirsi alla bellezza di un amore che vince la violenza e la morte; lo provoca a ritrovare la bellezza di essere comunità missionaria sempre e ovunque: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi» (Gv 20,21). La conversione è sempre ricerca di una bellezza più grande, da sperimentare. toccare, in prima persona.
Forse una parte di mondo stenta a credere in Dio, perché è molto meno disposta a fidarsi dell’altro essere umano, del prossimo, e quindi della comunità umana... come può sbocciare la fiducia della fede quando si è così influenzati dalla sfiducia generalizzata verso gli altri?
Ma... l’ecologia integrale ha a che fare con la fede?
L’ecologia integrale proposta dal papa non è moda green o un ambito parziale e secondario della vita cristiana: possiamo e dobbiamo risvegliarci alla bellezza del creato che rimanda alla bellezza del Creatore, perché ogni aspetto della vita quotidiana sia illuminato e convertito. «La crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore. […] La conversione ecologica comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (Laudato si’, 217).
E non c’è da perder tempo: ce lo ricordano con forza, fra gli altri, i più giovani che manifestando nelle strade e nelle piazze chiedono che il mondo dei “grandi” si svegli all’urgenza della sfida. Ognuno nel quotidiano può e deve fare la propria parte: con la preghiera, con una maggiore informazione, con stili di vita più sobri, con maggiore solidarietà concreta.
Che c’entra questo tema con le missioni?
Basta mettersi in ascolto di coloro che anche a nome nostro sono andati in missione presso altri popoli: le conseguenze nefaste del peggioramento di alcuni indicatori climatici si abbattono con particolare intensità su popolazioni povere già messe a dura prova. E allora quella pioggia che tarda di mesi è questione di vita o di morte per grandi masse di persone che sono costrette a migrare, andando incontro a tanti problemi; quel fiume inquinato, perché lo sfruttamento minerario è indiscriminato, avvelena e fa ammalare tanti; eventi catastrofici come gli uragani colpiscono zone dove mai prima, spiazzando del tutto chi là ci abita.
Le missioni spesso sono avamposti di ecologia integrale, nel nome dei più deboli e del rispetto per il dono del creato. Tra l’altro, l’esortazione apostolica post-sinodale Querida Amazonia è stata pubblicata il giorno anniversario dell’assassinio di suor Dorothy Mae Stang. A ucciderla nel 2005 in Brasile, nello stato amazzonico del Parà, sono stati criminali che non gradivano il suo coraggioso impegno contro la deforestazione, che l’aveva portata a sfidare imprenditori e proprietari terrieri, ricevendo a più riprese minacce di morte. Spirò, a 73 anni, con la Bibbia in mano, la sua unica “arma’”.
E nella Sacra Scrittura l’ultima frase del salterio esorta: «Ogni vivente dia lode al Signore, alleluia!» (Sal 150,5): convertiamoci alla bellezza perenne del Vangelo, mettendoci del nostro anche quando costa sacrificio, in tutti i sensi.
don Raffaele Gobbi
direttore Centro missionario diocesano
Il sussidio
Il sussidio proposto alle comunità parrocchiali si sviluppa in due sezioni: l’itinerario liturgico pastorale e i progetti missionari 2020. Per le domeniche del tempo di Quaresima, oltre al brano del Vangelo, vengono proposti una citazione dalla Laudato si’ e una breve riflessione.
C’è poi uno spazio dedicato alla preghiera, un impegno concreto e il link a un approfondimento del tema generale “Tocca con mano...”: la forza dell’impegno (1° marzo); la bellezza dell’invisibile (8 marzo); l’essenzialità (15 marzo); la gioia della libertà (22 marzo); il calore dell’amicizia (29 marzo).
La domenica delle Palme, 5 aprile, viene proposto di piantare un albero come gesto di speranza «nel futuro, nelle’essere umano, nelle giovani generazioni, nell’amore del Signore che non si stanca mai di noi».