Quanto ci manca la scuola. La riflessione del Movimento studenti di Azione Cattolica di Padova
Ho 18 anni, vivo a Selvazzano Dentro, sono la rappresentante d’istituto del liceo Galileo Galilei di Caselle e sono una tra gli 8 milioni di studenti che in questo strano periodo stanno svolgendo la “dad”. Tre semplici lettere che stanno a significare “didattica a distanza” e cioè il metodo al quale il Ministero dell’istruzione ha fatto affidamento per portare avanti il percorso scolastico di tutti gli studenti italiani.
Questo nuovo e strano metodo consiste semplicemente nel normale svolgimento delle attività scolastiche solo che in questo caso non ci sono banchi, aule, lavagne, ricreazioni o bidelli, c’è solo l’alunno, la sua scrivania e il computer. Le lezioni seguono l’orario prestabilito a inizio anno, il professore inizia la videochiamata e gli studenti si connettono puntualmente anche se devo ammettere che i soliti ritardatari non hanno per niente perso il vizio!
Spesso le lezioni sono un po’ più brevi e questo perché si fa fatica a stare concentrati senza sosta e a fissare uno schermo con cui purtroppo non ci si può fare due chiacchiere come se fosse un compagno di banco e anzi questa meravigliosa tavola nera affatica gli occhi e li stanca. Infatti, oltre alle lezioni della mattina ci sono anche i compiti e lo studio del pomeriggio rigorosamente con il nostro amato computer, sempre che lo si abbia. Un altro grande problema è appunto la possibilità di avere dei dispositivi con cui connettersi, il 33 per cento degli italiani non possi:de pc o tablet e in alcune famiglie numerose il sovraccarico di impegni che si sovrastano mettono a dura prova questo metodo. Personalmente credo che la didattica a distanza ci abbia fatto perdere molti punti di riferimento della nostra routine, ma sicuramente questa esperienza ci farà tornare più carichi a scuola e ci farà capire quanto essa è importante per la nostra piccola quotidianità. Facendo parte del Movimento studenti di Azione cattolica di Padova porto nel cuore il nostro motto “I care” e ribadisco oggi più che mai che me ne importa della mia vita da studentessa!
Chiara Lazzaretto
Movimento studenti di Azione cattolica