Padre Enzo Rizzo. A 22 anni dalla scomparsa continua l’impegno in nome del missionario
Si rinnova, domenica 30 gennaio a Tribano, il ricordo di padre Enzo Rizzo e degli altri missionari e missionarie originari del paese; alle 10 viene celebrata la messa a cui segue la visita alla tomba del missionario.
Nel 1983, a 31 anni, dopo diverse esperienze di volontariato in Italia e in Africa, Enzo Rizzo parti per il Brasile come volontario del Mlal e svolse la sua attività tra i lavoratori della terra e della canna da zucchero nel Nordest povero del Brasile. Lì compì il passo definitivo della sua vita e il 17 gennaio 1993 fu ordinato sacerdote. Il vescovo lo inviò a Tamandarè, località in riva all’oceano. Da solo dovette ricostruire la parrocchia e radunare una comunità dispersa. Nei sette anni della sua missione, per dare dignità e speranza alla gente e ai bambini della periferia e della favela fondò il “Progetto Tamandarè”. Il centro propulsore fu l’Asilo Solidarietà costruito grazie alla generosità di amici, familiari e benefattori italiani. Tra quella comunità si spese fino alla morte avvenuta il 27 gennaio 2000 a 47 anni.
Oggi il “Centro Solidarietà di Padre Enzo” accoglie circa 400 bambini e ragazzi grazie a una rete di sostenitori italiani, coordinati dall’associazione Gisal, e oggi anche di benefattori brasiliani. I due anni di pandemia hanno pesato molto sul centro, ma non si è mai fermata l’assistenza ai bambini e alle famiglie. Da alcuni anni il progetto si è aperto anche all’Africa con il sostegno della scuola Camilla Medea nella missione delle suore Medee a Brazzaville in Congo.
Info: www.progettotamandare.it