Maria... di casa in casa. La Madonna della Salute per le vie di Caselle de’ Ruffi contro il male di questi tempi
Caselle de’ Ruffi venera ogni anno la Madonna della Salute da quando, nel 1855, fece cessare nel paese le morti per colera. Al posto della consueta processione, domenica 22 novembre, sfila lungo le vie cittadine solo la statua, accompagnata dai parroci e dai volontari della protezione civile. I fedeli possono così salutarla dalle loro case, invocarla contro il male di questi tempi, offrirle fiori e candele.
Da oltre 150 anni nella parrocchia di Caselle de’ Ruffi, in comune di Santa Maria di Sala, il 21 novembre si onora la Madonna della Salute, dedicandole una festa accompagnata da una solenne processione. Quest’anno i fedeli non possono seguire la statua lungo le vie cittadine, ma lei fa giungere comunque il suo conforto andando di casa in casa. «Questa domenica accompagniamo la statua della Madonna lungo tutte le vie di Caselle – racconta il parroco, don Mirco Zoccarato – lo facciamo con alcuni mezzi che la Protezione civile mette a disposizione. La partenza è prevista dalle 14.30 e in qualche ora prevediamo di passare davanti a tutte le case, cercando di farlo lentamente in modo da dare la possibilità a chi lo desidera di uscire per un saluto e una preghiera alla Madonna».
In tempi di pandemia la creatività è un bene prezioso, e così, grazie alla collaborazione delle autorità cittadine e dei volontari, i parrocchiani possono vivere la festa a cui sono particolarmente legati e dedicare una preghiera alla “loro” Madonna. Sono, in ogni caso, vietati assembramenti all’esterno delle proprietà private o soste sui marciapiedi, graditi invece piccoli segni floreali o luminosi nei giardini delle abitazioni. Il passaggio della Madonna viene ripreso con una telecamera e può essere seguito in diretta sul profilo Facebook della parrocchia.
La statua che raffigura la mamma di Gesù con il figlio in braccio, solitamente collocata in una cappellina adiacente alla chiesa, è attualmente posta sopra l’altare a protezione dal virus che grava questi tempi. Ogni domenica, alla fine della messa, il parroco invoca la protezione della Madonna, in particolare per i malati e gli operatori sanitari, invitando i presenti a recitare un’Ave Maria.
La devozione alla Madonna della Salute affonda le radici nella metà dell’800. Don Fortunato Tescari, parroco del tempo, scriveva: «S’incominciò ad onorare la vergine SS.ma sotto il titolo della Madonna della Salute, fin dal 1836, anno del cholera. Riapparendo quest’anno [1855] il terribile morbo con le sue vittime anche a Caselle, il Parroco d. Girolamo Sola invitò la popolazione a ricorrere per aiuto alla Madonna della Salute e a promettere che se fosse cessato il flagello il 21 novembre sarebbe stata dichiarata festa votiva e celebrata con particolare solennità. Da quel momento in paese non ci furono più morti per cholera e gli ammalati sensibilmente acquistarono la salute mentre nei paesi limitrofi la mortalità continuò ancora per qualche tempo».
«In questi tempi di pandemia – afferma don Mirco – onorando questa promessa fatta 165 anni fa da chi ci ha preceduto, anche noi invochiamo e preghiamo la nostra Madonna della Salute chiedendole protezione per la comunità intera».
In preghiera
Con l’inizio del nuovo anno pastorale, la parrocchia è al lavoro per mettere in piedi alcune attività, promuovendo l’incontro dei gruppi attraverso i canali telematici, con lo sguardo alle settimane d’Avvento. Il parroco, nel frattempo, invita alla preghiera personale, in sosta davanti al Santissimo Sacramento; verrà esposto durante la settimana, per un’ora, prima della messa: il mercoledì a Caselle e il giovedì a Murelle.