La voce esce dagli armadi. Il coro Lellianum di San Camillo ha cantato a Pasqua riunendo virtualmente tutticoristi e musicisti
Non potendo suonare durante la messa di Pasqua, il coro Lellianum, nato come coro di animazione liturgica in seno alla parrocchia di San Camillo, non ha voluto far mancare la sua voce alla comunità. E ha registrato il canto pasquale, sul quale è stato poi montato un video con i momenti più toccanti dell'attività del gruppo.
Quando non ci si vuole arrendere alle avversità, si trovano amici che sanno fare cose incredibili, si smuovono energie inimmaginabili e ci si mette perfino a cantare davanti agli armadi. Si potrebbe dire che il coro Lellianum, nato più di quarant’anni fa nella parrocchia di San Camillo, è decisamente resiliente. «Nasciamo come coro di animazione liturgica per San Camillo – racconta la presidente Anna Scarso Feltini – e la nostra attività si sviluppa intorno a Natale e Pasqua. Non poter partecipare ai riti pasquali, per i quali avevamo in programma quattro giorni di servizio consecutivi, è stato per noi una rinuncia enorme. E ci siamo chiesti: perché non fare una sorpresa e un regalo alla nostra parrocchia?».
È stato così “costruito” un canto pasquale, che è stato fatto sentire alla fine della messa della domenica di Pasqua, trasmessa in diretta Facebook e seguita da tantissimi parrocchiani. Con le immagini di diversi momenti dell’attività del coro è stato poi montato un video per permettere a chiunque voglia di riascoltare il brano Alleluia lode cosmica, canto di gioia e di ringraziamento per le opere del creato.
A dare il “la” a tutta l’operazione è stata Roberta Malipiero, “l’anima musicale” del coro insieme al tastierista Giacomo Gatto. «Ho registrato per prima la parte ritmica – spiega Roberta – poi una parte di chitarra classica e due parti di acustica. A queste si sono aggiunti il piano suonato da Giacomo Gatto, il flauto e la melodica di Francesco Cenzato e il basso di Stefania Steri, amica sarda del nostro coro, che vive a Milano». Quindi sono state registrate quattro voci, una per ogni sezione del coro: tenori, soprani, contralti e bassi. Ogni corista ha avuto questa “traccia” e ci ha cantato sopra. A ognuno è stato chiesto di cantare a un metro da un armadio con le ante aperte. «Perché i vestiti assorbono il suono e così non si creano riverberi – spiega Malipiero – La voce poi veniva mandata a me, che a mia volta la inviavo al nostro fonico di fiducia».
Il tutto è stato, infatti, assemblato al FatWave studio da Tommaso Galante, tecnico del suono, figlio di Guido, indimenticato tastierista del coro scomparso meno di un anno fa. «È lui che ci ha permesso di montare il tutto – racconta il direttore del coro Andrea Tosato – realizzando veramente un grande lavoro per il quale lo ringraziamo. Ma tutti si sono gettati a capofitto in questa sfida, perché a noi piace tantissimo cantare e non poterlo fare insieme è stato terribile. Normalmente dalla domenica delle palme a Pasqua cantiamo cinque volte. Io, non potendo dirigere, sono tornato a cantare, registrando la base della sezione dei tenori. E ho curato il montaggio del video. È stato come ritrovarsi, ma in modo diverso». Il video musicale si può ascoltare nella pagina Facebook della parrocchia di San Camillo.