La preghiera del rosario guidata dal vescovo Claudio mercoledì alle 20.30: si prega per chi opera nel mondo dei trasporti
Maggio, mese dedicato al lavoro e alla preghiera a Maria, come ha ricordato il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, nel messaggio inviato per la festa del primo maggio dal titolo: “Mese di maggio: preghiera e lavoro“, disponibile in forma integrale.
Un mese che il vescovo Claudio ha voluto “aprire” con la celebrazione della messa dall’ospedale Covid di Schiavonia venerdì 1 maggio e che proseguirà con gli appuntamenti con la preghiera del rosario da alcune chiese e santuari del territorio diocesano nei mercoledì (ore 20.30) e sabato (ore 11) di maggio, trasmessi sul canale youtube della Diocesi di Padova e in diretta televisiva da Tv7 Azzurra (canale 88).
In ogni appuntamento verranno ricordati e saranno presenti, compatibilmente con le disposizioni di sicurezze in vigore, alcuni lavoratori in rappresentanza di tutti i lavoratori e le lavoratrici dei vari settori. Un modo questo per pregare “per” ma anche “con” i lavoratori.
Il primo appuntamento con la preghiera del rosario è mercoledì 6 maggio, alle ore 20.30. Dalla chiesa di Santa Maria addolorata del Torresino a Padova sarà trasmessa la preghiera del santo rosario presieduta dal vescovo Claudio Cipolla.
In questa “tappa” di preghiera mariana si pregherà per il mondo del lavoro e in particolare per tutte le persone che operano nel mondo dei trasporti di persone e cose: dai conducenti dei mezzi di trasporto pubblico ai macchinisti e operatori ferroviari, dagli autotrasportatori ai rider, senza dimenticare magazzinieri e quanti operano in tutti i comparti della logistica.
Il successivo appuntamento sarà sabato 9 maggio alle ore 11, con la preghiera del rosario dal Santuario delle Grazie di Este. In quest’occasione un’intenzione particolare sarà dedicata al mondo dell’assistenza e della cura della persona: dagli operatori sociosanitari e tutto il personale delle case di cura, delle residenze per anziani, per malati e per disabili, alle badanti e a quanti sono impegnati nell’assistenza domiciliare.
Fonte: Ufficio stampa Diocesi di Padova