In Brasile dal 29 giugno. La visita del vescovo Claudio è segno di vicinanza e solidarietà
Per incontrare i nostri fidei donum e le chiese locali stremate dal Covid
Sarà un viaggio non facile, per le attuali condizioni in cui versa il Brasile a causa del Covid, ma con più di un forte significato pastorale quello che affronterà il vescovo Claudio a partire da martedì 29 giugno insieme a don Raffaele Gobbi, direttore del Centro missionario, e da don Mattia Bezze, fidei donum in Ecuador fino allo scorso gennaio, mentre il rientro in Italia è previsto per il 13 luglio.
Pur essendo in programma da più di un anno, i tempi della partenza si sono inevitabilmente allungati per la pandemia che finora in Brasile ha provocato mezzo milione di vittime soprattutto tra i più poveri, nella piena indifferenza del Governo Bolsonaro, al punto che più di qualcuno parla di vero e proprio genocidio di Stato.
Dopo quasi due anni di assenza, don Raffaele Gobbi non nasconde il desiderio di ritornare a fare visita ai missionari padovani: «Sarà un viaggio difficile non solo dal punto di vista sanitario, per fortuna siamo tutti vaccinati, ma anche perché le distanze da percorrere sono notevoli. La visita avrà un grande valore di vicinanza e solidarietà verso i nostri fidei donum e le chiese locali così provate in questo ultimo anno e mezzo. Faremo tappa qualche giorno a Duque de Caxias (città dello Stato di Rio de Janeiro, ndr) dove opera don Severino Alessio e poi, con il vescovo Francesco Biasin, saliremo a Petropolis alla tomba di don Francesco Montemezzo mancato lo scorso marzo». Don Montemezzo, classe 1937 e originario di Bastia di Rovolon, dopo l’esperienza missionaria dal 1963 al ’74 in Ecuador, dal 1975 continuò il suo ministero in Brasile.
Il viaggio proseguirà alla volta dello Stato di Roraima nella parte settentrionale del Paese sudamericano, dove si trovano don Lucio Nicoletto, vicario generale della Diocesi, don Luigi Turato, don Benedetto Zampieri, don Mario Gamba e don Orazio Zecchin. «Con il vescovo Claudio – continua don Gobbi – l’intenzione è di esplorare quali possibilità concrete esistano per aiutare grazie alla nostra presenza missionaria il Venezuela e i suoi profughi. Poi don Mattia Bezze, che conosce molto bene lo spagnolo, si fermerà a Roraima per capire la situazione in maniera più approfondita».