Il libro. Le tribolazioni di un'insegnante
Valentina Petri, insegnante di lettere all’istituto professionale Lombardi di Vercelli, racconta con stile frizzante temi e problemi della scuola senza edulcorarli, ma affrontandoli con intelligenza e ironia.
Per un certo tempo Petri ha tenuto un blog, assai frequentato e apprezzato, dove descriveva in modo molto realistico le sue esperienze di insegnamento. Nel 2017 ha fatto il salto ed è passata su Facebook, aprendo la pagina “Portami il diario” che al momento conta più di 50 mila lettori, intitolandola al celebre grido dell’insegnante esasperato/a che, su quel diario, si ripromette di scrivere una lunga nota di biasimo per poi deprecarne la scarsa efficacia. Da qualche tempo tiene anche una rubrica su Il Fatto Quotidiano dedicata alla scuola. Infine è arrivata al romanzo... Portami il diario (Rizzoli, pp. 416, euro 18) parla di scuola e narra le tribolazioni di una giovane insegnante alle prese con la terribile giungla dei professionali: luoghi dove gli alunni non sempre studiano, non sempre ascoltano le lezioni e non sempre sono disciplinatissimi.
È narrato dal punto di vista dell’insegnante, che dedica però gran parte della narrazione a osservare con estrema cura i suoi alunni: perché per un insegnante saper osservare è un po’ sopravvivere. Tre classi, una settantina di ragazzi. Una valanga di alunni, ognuno con le sue specifiche caratteristiche, nessuno di loro ridotto a una macchietta, e nessuno immobilizzato in un ruolo. Non ci sono ragazzi sbagliati da redimere, campioni da esaltare o modelli sociali da discutere, solo un vasto campionario di umanità.
È un libro altamente consigliato a chi lavora nella scuola, a chi la frequenta, a chi con la scuola ha avuto a che fare almeno qualche volta nella sua vita ma anche a chi della scuola se ne frega. Pagine dove c’è molto da imparare ma anche parecchio da divertirsi, da leggere in un paio di giorni oppure un po’ per volta senza seguire l’ordine dei capitoli. (P. Z.)