Giornata mondiale del malato. Il papa: «Lasciamoci coinvolgere dalle necessità dell’altro»
L'11 febbraio si celebra la 29a Giornata mondiale del mMalato il cui tema quest'anno è la relazione di fiducia alla base della cura dei malati. Nel messaggio del papa rsi fa appello infatti alla fraternità universale, perché davanti alla sofferenza il modello da seguire è quello dell’empatia, dell’ascolto, del lasciarsi coinvolgere e prendersi carico della sofferenza dell’altro.
È "la relazione di fiducia alla base della cura dei malati" il tema della 29a Giornata mondiale del malato, che ricorre l’11 febbraio e si ispira al brano evangelico in cui Gesù critica l’ipocrisia di coloro che dicono ma non fanno (cfr Mt 23,1-12). «Sterili esercizi verbali - scrive papa Francesco nel messaggio per la giornata - senza coinvolgersi nella storia e nella necessità dell’altro e il rischio è grave». «Il papa – spiega don Giuseppe Cassandro, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale della salute – chiarisce subito che la fraternità non si vive ponendosi in atteggiamento squilibrato: “Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli”, dice infatti il vangelo di Matteo riportato anche nel titolo del messaggio. Siamo cioè tutti chiamati a seguire un esempio, un’unica guida, il nostro pastore. Siamo tutti in condizioni di fragilità e la nostra debolezza ci aiuta a capire cosa possiamo essere per gli altri».
Il messaggio richiama aspetti della pastorale della salute, ma si ricollega anche all'enciclica Fratelli tutti. Si fa appello infatti alla fraternità universale, perché davanti alla sofferenza il modello da seguire è quello dell’empatia, dell’ascolto, del lasciarsi coinvolgere e prendersi carico della sofferenza dell’altro. «Quest’anno – continua don Cassandro – la giornata è ancora più significativa. Abbiamo compreso che la salute è un bene comune primario e abbiamo preso coscienza che la fragilità ci coinvolge tutti, che siamo “tutti sulla stessa barca” e per salvarci dobbiamo farci carico dell’altro. La pandemia ha intaccato il nostro bisogno di essere in relazione con gli altri e ci ha costretti a scoprire una dimensione spirituale che ci apre alla consapevolezza che anche se isolati non siamo mai soli. La vulnerabilità è condizione comune a tutti così come il bisogno dell’altro».
Il messaggio del papa e la particolare condizione che stiamo vivendo chiede di avere uno sguardo più ampio: la sofferenza infatti l’abbiamo sperimentata anche nell’isolamento del lockdown, nell’ambito familiare, così come nelle comunità parrocchiali. In entrambi i casi le relazioni sono state messe a dura prova ed è stato chiesto uno forzo di sincerità, riscoperta, impegno. Ma l’attenzione va anche alle scelte politiche: il papa infatti accenna al tema della sanità e dell’accesso alle cure. La pandemia ha messo in risalto l’importanza delle risorse e del giusto investimento, ma anche il volto umano della cura, la vicinanza che dà sostegno e consolazione e che ha messo a dura prova tutto il personale sanitario, ponendo, nuovamente, al centro una prospettiva olistica nella cura e un’attenzione comunitaria della persona malata. Questa è una urgenza sempre più significativa perché, sottolinea il papa, «una società è tanto più umana quanto più sa prendersi cura dei suoi membri fragili e sofferenti. Tendiamo a questa meta e facciamo in modo che nessuno resti da solo, che nessuno si senta escluso e abbandonato».
L'11, messa al Santo Preghiera on line il 10
Giovedì 11, alle 18, messa in basilica del Santo. Mercoledì 10, alle 16 sul canale Youtube della Pastorale della salute nazionale, preghiera in collegamento con quattro ospedali d’Italia per ringraziare gli operatori sanitari.