Fiesso d'Artico. Professione perpetua, davanti al vescovo, di suor Marie Justine Rahantanirina
Sabato 29 maggio alle ore 16.30 nella chiesa di Fiesso D’Artico, Marie Justine Rahantanirina emette, davanti al vescovo Claudio, la propria professione perpetua nelle Figlie di Nostra Signora dell’Eucaristia. Originaria del Madagascar, ha svolto il suo periodo di formazione (2012-2020) in Italia, tra Fiesso D’Artico e Napoli.
«Sono nata in una famiglia cristiana, eravamo otto fratelli (io sono la settima) e nostro padre è venuto a mancare quando avevo solo due anni – racconta – Dio-papà però, non ci ha mai fatto mancare niente».
Quali sono state le persone che hanno inciso sul suo cammino?
«La nonna materna è stata la mia prima animatrice vocazionale, fin da subito mi ha insegnato a pregare, a cominciare e terminare la giornata offrendo a Dio ciò che potevo. La seconda figura importante è stata mia madre. Silenziosa e dedita alla famiglia, si occupava e si preoccupava di noi».
Come è nata la sua vocazione?
«A sedici anni ho iniziato a far parte del gruppo eucaristico dei giovani. Aiutavamo gli anziani e ci aiutavamo tra noi. La mia vocazione è nata nello stare insieme in famiglia, poi coi bambini e i giovani della parrocchia. A 23 anni sono entrata a far parte di una comunità vocazionale per giovani, creata da un gesuita italiano. Guidavo gli incontri di catechismo e sentivo che il Signore mi chiamava alla vita religiosa e in particolare il culto all’eucaristia era un carisma che mi apparteneva».
Cosa si aspetta da questo nuovo tratto di strada?
«Penso che la parola giusta sia “prontezza”, nelle difficoltà e nei momenti da affrontare».
A chi rivolgerebbe un augurio oggi?
«Ai giovani, che si ricordino di non abbandonare i loro desideri, ma di seguirli».
Esther Vannuzzo