Facoltà Teologica del Triveneto. La teologia piace ai laici: ecco le ricadute nella pastorale
L’anno accademico 2020-21 della sede di Padova della Facoltà teologica del Triveneto si è concluso con la consegna di 57 titoli accademici di teologia: quasi la metà sono laici, donne e uomini, gli altri sono religiosi e religiose, seminaristi, diaconi e presbiteri. Circa un quinto proviene da Paesi europei e altri continenti (America Latina, Asia, Africa).
Bastano queste cifre a delineare il volto della Facoltà – al cui nuovo anno accademico ci sono appena aperte le iscrizioni – e a evidenziare che «la teologia è diventata veramente accessibile a tutti» come sottolinea il preside don Andrea Toniolo. La riflessione da fare ora è piuttosto sullo scarto fra l’impegno profuso per l’insegnamento e lo studio e la destinazione di questi sforzi.
La maggior parte degli studenti, sia di teologia che di scienze religiose, si orienta verso l’insegnamento della religione cattolica. Accanto a questo sbocco, però, si pone la domanda sulla rilevanza della formazione teologica per le realtà pastorali e sociali. «Molto spesso i laici che hanno terminato gli studi lamentano il fatto di essere poco valorizzati, paradossalmente, proprio nel mondo ecclesiale. L’intellettualismo della teologia (troppo spesso senza destinazione) e il pragmatismo della pastorale (che rischia di diventare ripetizione di azioni senza effetto) sono effettivamente due derive incombenti».
Una delle sfide delle istituzioni universitarie teologiche è di mostrare che la fede è capace di entrare in dialogo, con forza anche profetica, con il contesto culturale attuale. Gli stessi temi delle tesi elaborate nell’ultimo anno sono una spia significativa della sensibilità degli studenti, che respirano dentro questa epoca. «Fare interagire il Vangelo e la fede cristiana con i tempi moderni richiede di consolidare alcuni versanti teologici: quello biblico (c’è un risveglio di interesse per la Bibbia), quello etico-sociale (accogliendo la spiccata sensibilità verso i temi dell’ecologia e della bioetica), quello antropologico (assecondando l’interesse per l’umano, per il vissuto, anche per la domanda nel male emersa con forza nel tempo del Covid), quello del pratico (in relazione alla domanda di spiritualità, all’inculturazione della fede, alla ministerialità). «La regola fondamentale della teologia – conclude don Toniolo – è che Dio parla all’umanità con il linguaggio dell’umanità».
Biennio di licenza
Il biennio di licenza mira alla qualificazione, aggiornalento e formazione permanente di clero, religiosi, laici che desiderano prepararsi per un servizio pastorale, educativo o sociale. La proposta formativa per l’anno accademico 2021-22 si struttura a partire da una questione cruciale suscitata dalla pandemia: quale forma di Chiesa sta emergendo? La teologia pastorale considererà l’agire nelle comunità ecclesiali; la teologia spirituale porrà al centro l’esperienza della preghiera cristiana. Caratterizzanti sono i seminari-laboratori: “La Chiesa che verrà” (Dario Vivian e Alessio Dal Pozzolo) e “La preghiera cristiana” (Marzia Ceschia e Antonio Bertazzo). Singoli corsi e seminari si possono frequentare anche come uditori.
Novità sono i sabati formativi “Donne e teologia: pensiero, pratiche, ministeri” (Marzia Ceschia, Lucia Vantini, Serena Noceti e Assunta Steccanella), percorsi modulari on line, aperti anche per la formazione permanente e l’aggiornamento degli insegnanti di religione.
Due percorsi di studio: teologia e scienze religiose
Si formano insegnanti di religione, professione oggi molto richiesta
Sono due i percorsi universitari di studio offerti dalla Facoltà teologica del Triveneto: teologia (con la possibilità di conseguire i titoli di baccalaureato, licenza e dottorato) e scienze religiose (laurea e laurea magistrale). Filosofia, storia, teologia, Sacra Scrittura e scienze umane sono le principali materie che si studiano per acquisire una preparazione teologico-umanistica, che forma a pensare con la mente aperta sui diversi orizzonti del mondo attuale, dall’etica alla scienza, dall’economia alla politica e sviluppa competenze di relazione e di dialogo.
Il principale profilo professionale formato è l’insegnante di religione, una professione oggi molto richiesta nelle Diocesi della regione ecclesiastica triveneta. «I direttori degli uffici scuola diocesani sono in grande difficoltà nel reperire supplenti e nei prossimi anni la situazione si aggraverà, visto che per un certo numero di docenti si profila all’orizzonte il pensionamento per raggiunti limiti di età – spiega don Gastone Boscolo, direttore del ciclo istituzionale della facoltà – Si sta tamponando la situazione affidando le supplenze a studenti o insegnanti che provengono da altre regioni. Questo significa che, vista la carenza di docenti di religione, l’iscrizione oggi alla Facoltà teologica o all’Istituto superiore di Scienze religiose offre garanzia di un lavoro certo domani nelle scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado».
Per la formazione degli insegnanti di religione è offerto un percorso completo articolato in: corsi di pedagogia, didattica, teoria della scuola e legislazione scolastica; tirocinio biennale nelle scuole pubbliche con tutor qualificati. I titoli accademici in teologia e in scienze religiose sono riconosciuti dallo Stato italiano.
Le iscrizioni all’anno accademico 2021-22 sono aperte da giugno a settembre. È previsto che le lezioni si tengano in forma mista (in presenza e online).
Per informazioni: www.fttr.it e www.iostudioteologia.it