Elevazione musicale sabato 9 aprile in Cattedrale. Musica solidale con il popolo ucraino

Elevazione musicale. Appuntamento sabato 9 in Cattedrale con il Coro San Prosdocimo e la Schola Venantius Fortunatus. Verranno raccolte offerte a favore della Caritas diocesana

Elevazione musicale sabato 9 aprile in Cattedrale. Musica solidale con il popolo ucraino

La Luce vince le tenebre. Per molti, in questo tempo di guerra, una speranza; per tutti i credenti, in vista della Pasqua, una certezza. Assume dunque un valore ancor più universale il sottotitolo scelto per l’elevazione musicale “Feria Sexta in Passione Domini”, in programma sabato 9 aprile alle 21 in Cattedrale. Oltre che preparare alla Pasqua, l’iniziativa intende raccogliere offerte per le opere della Caritas diocesana in favore dei profughi ucraini.

Evidenti, nella selezione dei brani e dei testi da meditare, tratti per l’appunto dalla liturgia del Venerdì Santo, i riferimenti incrociati alle sofferenze del Salvatore e delle popolazioni colpite dal conflitto. Il Coro San Prosdocimo, cappella musicale della Cattedrale, con i membri della Schola Venantius Fortunatus, diretti dal maestro Alessio Randon, eseguiranno composizioni prevalentemente antiche. Si parte dal gregoriano per poi soffermarsi sui due maggiori autori rinascimentali, Palestrina e De Victoria, e su un maestro del barocco, Lotti, fortemente ispirato dalla polifonia antica, per toccare il ‘700 con Haydn e arrivare al ‘900 solo con lo Stabat Mater di Kodaly.

Tutti i brani saranno eseguiti “a cappella” cioè senza il sostegno di alcuno strumento musicale: «Una scelta particolare e fedele alla tradizione del canto sacro, per sottolineare la potenza della voce umana che, nel mistero della Croce, rivolge a Dio un grido di dolore e di invocazione, priva di ogni sostegno e, quasi come fosse nuda dinanzi a Dio, gli chiede d’intercedere con la sua forza contro il male e la morte» sottolinea don Gianandrea Di Donna, direttore dell’Ufficio diocesano per la liturgia. Com’è nello stile consolidato di questo appuntamento, che da anni accompagna alle festività maggiori, l’elevazione non vuole essere un semplice concerto bensì momento di riflessione musicale con un contenuto di fede. Ecco allora che l’immagine dell’11° secolo voluta per la locandina, tratta dal Sacramentario di Reichenau, raffigura un Gesù giovane, con gli occhi aperti, vivo sulla croce. «Il suo è un grido carico della potenza di Dio, non disperato. È una celebrazione della morte gloriosa, della luce che vince le tenebre».

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