Ecuador. I laici missionari: servizio totale alla pastorale nella diocesi di San Jacinto de Yaguachi
All’esperienza missionaria a Duran hanno partecipato anche alcuni laici fidei donum: Cristina Tono, giunta già nel novembre 2013 alla Porciuncola, i coniugi Massimo Bano e Silvia Moretti, con i figli Giulio, Samuele e Beatrice (nata in Ecuador), i giovani sposi Alessandro Brunone e Francesca Lo Verso, rientrati l’8 agosto 2020 portando con loro una vita nascente, quella di Lorenzo Bolivar, nato in Italia ma battezzato con un nome caro alla storia del Sudamerica, dove è diffuso.
«Abitavamo a San Francisco – racconta Francesca – ma la nostra attività coinvolgeva entrambe le parrocchie e, sotto certi aspetti, l’intera Diocesi di Duran. Per due anni siamo stati totalmente a servizio dell’attività pastorale, inseriti pienamente nello staff di progettazione e gestione dei progetti: abbiamo seguito la vita ordinaria della parrocchia, fatta di liturgia, catechesi e promozione umana, con particolare attenzione alla catechesi giovanile e alla pastorale femminile. Siamo andati nei recintos, i centri rurali dell’Arbolito, insieme a suore e preti, dove si stava soprattutto con le mamme e i bambini facendo attività socializzante, organizzando momenti di preghiera e di gioco».
Altri progetti assunti sono stati: la “Semilla de mostaza”, doposcuola con mensa per i ragazzi dell’Arbolito (anche di quelli che a scuola non riuscivano più ad andare) mettendosi in relazione con le famiglie che vivono in contesti sociali fragili e violenti; il progetto “Escuela para todos” che prevede piccoli contributi ai ragazzi di famiglie rurali che smettono di andare alla scuola superiore perché non possono permettersi neanche il costo del materiale didattico e del passaggio in moto per arrivarci. A livello diocesano i laici padovani hanno seguito, in questi anni, il dispensario medico, la formazione degli animatori di pastorale giovanile e dei volontari Caritas, i centri di ascolto.
La famiglia Brunone, che ha dovuto rinunciare all’ultimo periodo del suo triennio di disponibilità missionaria a causa del Covid e della chiusura dell’esperienza di Duran, sta conducendo al suo rientro in Italia un esperimento di “restituzione” di quanto messo in atto in Ecuador. Ragioni contingenti l’hanno portata ad alloggiare nella canonica di San Leopoldo in Ponte San Nicolò e vivendo nella casa parrocchiale si ritiene “in servizio” della comunità, compatibilmente con gli impegni lavorativi e genitoriali: dal semplice compito di aprire e chiudere la chiesa alla partecipazione ai problemi sociali del quartiere. «Per ora – conclude Francesca Lo Verso – è una disponibilità tutta da inventare, ma noi vorremmo che lo stile di fraternità comunitaria messa in atto a Duran non andasse dimenticato».