Economia e Vangelo. La riflessione. Ti benedirò, sarai benedizione
Nella Bibbia la benedizione s’intreccia con la fecondità: «Vi renda fecondi il Signore, voi e i vostri figli. Siate benedetti dal Signore che ha fatto cielo e terra». Salmo 115
«Quando Dio benedice, l’azione è attiva perché è lui che trasmette la sua potenza vitale, la capacità generativa per rendere partecipi della sua paternità generante» (Paolo Farinella).
Abramo fa esperienza dell’amore e della tenerezza del suo Dio e viene reso fecondo da questa benedizione, la stessa che sentiamo rivolta a noi oggi, alla nostra chiesa, a ciascuna comunità e famiglia. La benedizione del Signore riempie di significato la mia storia personale e riconosco come sia diventata anche per me dono accolto e tramesso.
Ho ricevuto dai miei genitori il dono della vita e tanti segni di bene dispensati con abbondanza. Un’altra benedizione importante il giorno del matrimonio: «Siete già consacrati mediante il battesimo, ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale». Un’abbondanza di forza per camminare in una storia generativa nuova, diventata tangibile anche grazie al dono dei figli. Per loro abbiamo chiesto la benedizione con l’acqua del battesimo, e tante sere, con il segno di croce tracciato sulle loro fronti, abbiamo continuato a ringraziare per la vita. Anche a Stefano abbiamo donato una benedizione: era appena nato e subito morto fra le nostre braccia. Un’infermiera ci ha portato un bicchiere
d’acqua per poterlo battezzare nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo. «Ti benedirò e diventerai benedizione». Una forza che quando viene data da Dio non può più essere tolta da nessuno.
Anche la comunità cristiana, più ampia della mia famiglia, viene chiamata a riconoscere i momenti in cui il Padre ci benedice e ci trasmette la sua forza che a volte ci chiede di stare in ginocchio proprio per la potenza che genera.
Ho incontrato qualche giorno fa un consiglio per la gestione economica che sta guidando la comunità verso una vendita che forse avrebbe potuto essere più redditizia, invece si è preferito mettere insieme altri valori per porre un segno di credibilità che sta diventando percorso di educazione e sostegno ai più deboli della comunità.
La benedizione del Signore che questa comunità riceve ogni domenica al termine della messa li sta facendo maturare in una fecondità capace di diventare una benedizione reciproca. Tutti riceviamo questo dono, ma come diceva la mamma di un missionario «il Signore benedice mio figlio e gli tiene una mano sopra la sua testa, ma io prego tutti i giorni perché mio figlio non si sottragga dalla mano di Dio». Ricevere la benedizione del Signore per diventare
noi stessi benedizione è un cammino che chiede di stare con la nostra testa sotto la sua mano e per questo continuiamo a pregare ogni giorno affinché «il Signore ci benedica e ci protegga! Il Signore faccia risplendere il suo volto su di noi e ci sia propizio! Il Signore rivolga verso di noi il suo volto e ci dia la pace».
Vanna Ceretta
economa diocesana