Da 75 Paesi per pregare il Santo, in crescita i pellegrinaggi dall’Italia
Secondo il bilancio del movimento spirituale 2019 in Basilica di Sant’Antonio sono soprattutto polacchi i pellegrini stranieri. E domenica 16 febbraio si celebra la Festa della Lingua
Aumentano i pellegrinaggi in Basilica di Sant’Antonio a Padova, a crescere in particolare quelli dall’Italia. Mentre dall’estero i devoti arrivano da 75 nazioni, principalmente dalla Polonia, ma anche da Paesi più lontani, come Nuova Zelanda, Islanda, Honduras, Malesia, fino alla piccola città-stato di Singapore, solo per citarne alcuni. E' quanto emerge dai dati del movimento spirituale del 2019 che, come di consueto, viene reso noto dai francescani conventuali di Padova alla vigilia della Festa della Traslazione di Sant’Antonio, tradizionalmente chiamata Festa della Lingua, che si celebrerà domenica 16 febbraio al Santo.
Nella Cappella della Reliquie nel 2019 sono transitate davanti al contapersone 1.236.540 persone, in aumento di 20.579 unità rispetto al 2018 (1.215.961 persone), dato che conferma un trend in costante crescita. A confermare che al Santo si entra sì per vedere le straordinarie bellezze artistiche, ma soprattutto per pregare, lo confermano invece i numeri registrati dal contapersone: il giorno di maggiore affluenza alla Cappella del Tesoro è stato, come tradizione, il 13 giugno, Solenne Festa del Santo, seguito dal giorno di Pasqua e dal 2 novembre per la commemorazione dei defunti. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il mese con più passaggi alla cappella non è stato giugno bensì ottobre, come lo scorso anno.
Nel 2019 sono stati registrati dalla sacrestia del Santo 5.612 gruppi organizzati di pellegrini, per un totale di 260.389 pellegrini, 13.139 in più rispetto al 2018. Di questi gruppi, 1.439 sono italiani per un totale di 82.088 pellegrini (in crescita di 9.341 unità rispetto all’anno precedente) e 4.173 stranieri per 178.301 persone (3.798 in più del 2018). In totale sono state celebrate 15.645 messe (di cui 3.125 da sacerdoti di passaggio o accompagnatori dei gruppi).
Tra i Paesi di provenienza dei gruppi esteri registrati nel 2019, come da alcuni anni a questa parte, resta sempre al primo posto per numero di pellegrini la Polonia con 35.374 arrivi, con una leggera flessione rispetto ai 35.679 polacchi giunti in basilica nel 2018. Per loro il Santo, visitato nel 1982 anche da Giovanni Paolo II, ha una valenza particolare come tappa intermedia di un pellegrinaggio che ha come meta finale Roma. Al secondo posto la Spagna con 12.780 pellegrini (era 4° nel 2018), al terzo la Francia con 12.156 pellegrini (era 2° nel 2019), seguita da Croazia con 11.525 pellegrini (era 5° nel 2018) e Brasile con 11.508 (che scende di due posizioni dall’anno precedente. A essere rappresentati a cinque cifre anche gli States, con 10.534 pellegrini. Dalla Siria è invece arrivato il gruppo più piccolo di pellegrini, 14 persone. Con non più di 30 devoti anche Nuova Zelanda (21), Armenia (25), Repubblica Domenicana (25) ed Estonia.
La classifica dei pellegrinaggi italiani per regione vede al primo posto con 35.351 presenze in pellegrinaggi organizzati sempre il Veneto, area di provenienza che regista un aumento significativo rispetto le 21.103 persone dell’anno precedente; al secondo la Lombardia (11.930, in crescita di 369 persone sul 2018), al terzo l’Emilia Romagna (5.264, in calo di 1.664 unità sul 2018, ma sempre sul podio); seguono il Piemonte (3.479) e la Campania (3.423), che scalzano dalle prime cinque posizioni per numero di pellegrini la Toscana e il Lazio presenti nella cinquina 2018.
Numeri, quelli esposti, che vanno a sommarsi ai moltissimi turisti in visita, autonoma o organizzata, al santuario antoniano - stimati complessivamente in circa 3 milioni di visitatori annui, tra pellegrini e turisti - e che fanno del Santo e della sua città, una meta decisamente importante a livello internazionale.
Fonte: Messaggero di Sant'Antonio