Cucine popolari, mostra, reading e video. Quante sfumature hanno le Cucine...

Mostra, reading e video Tre opportunità, in occasione dei 140 anni dalla fondazione, per conoscere la realtà di via Tommaseo attraverso le storie dei volontari

Cucine popolari, mostra, reading e video. Quante sfumature hanno le Cucine...

Una mostra itinerante, un reading, un video. Un’idea nata dall’incontro di diverse ipotesi che ha trovato forma all’interno del bando “Vivi il quartiere” del Comune di Padova. «L’idea di una raccolta di microstorie dei volontari mi frullava in testa da un po’ – spiega suor Albina Zandonà, direttrice delle Cucine economiche popolari – Parlandone con Serena Fiorio, dell’associazione Fantaghirò, abbiamo condiviso alcune possibilità e l’interesse a realizzare qualcosa che offra una restituzione diversa dal solito, che permetta di conoscere le Cucine popolari attraverso le storie di volontariato che vi ruotano intorno e che tutte insieme costituiscono un affresco vivo ed efficace della realtà delle Cucine.

Abbiamo incontrato emozioni e punti di vista che non ci saremmo aspettate e non avevamo considerato». Nel progetto è stata subito coinvolta Maria Chiara Minisini. «Fin da subito ho capito che sarebbe stato stimolante lavorare in sinergia con lei – racconta Serena Fiorio –Conoscevo la sua sensibilità per la narrazione, allargando lo sguardo a partire da un elemento personale su uno scenario più ampio». Condurre una ricerca su un piccolo gruppo ha offerto anche la possibilità di scandagliarlo con attenzione. Dalle testimonianze, che sono state raccolte con metodo autobiografico, è stato ricavato un reading, a metà strada tra la letteratura e il teatro. «È stato un po’ come dipingere ad acquerello una realtà non tanto conosciuta nelle sfumature. Abbiamo avuto modo di ricucire alcuni passaggi che ci hanno sorpreso». Una delle domande, ad esempio, riguardava il modello al quale il volontario si era ispirato e l’aspetto valoriale. Al posto delle figure emblematiche di santi, benefattori o personaggi storici, che ci si poteva aspettare, il modello più frequente viene dalla famiglia. Tra le ragioni che hanno spinto alcuni a mettersi in gioco c’è la volontà di non rimanere con le mani in mano. C’è chi ha fatto riferimento al proprio vissuto: i genitori si erano conosciuti alle Cucine popolari. «Scopri anche una grande sincerità – osserva Fiorio – e il rifiuto di volersi nascondere dietro ai paroloni. Questo non attutisce l’impatto che comporta l’avvicinamento a un mondo come la povertà. E alcuni degli intervistati non hanno nascosto la difficoltà di questa esperienza».

Il primo incontro, frutto di questo progetto, si è svolto nel pomeriggio del 18 dicembre: una visita guidata dal significativo titolo “Nutrire l’accoglienza”, con partenza dalle Cucine popolari attraverso un quartiere che, a dispetto della sua fama può offrire, a chi sa ben guardare, dei tesori nascosti. Al ritorno alle Cucine, il gruppo “Parole in volo” ha letto alcuni estratti delle autobiografie raccolte. Una formula che sarà riproposta e accompagnerà la mostra itinerante sul volontariato – montata su pannelli mobili da Massimo Farina, di Fantaghirò, pittore, scultore e fotografo – esposta prima alle Cucine per poi trasferirsi in altre sedi. Sarà anche uno dei modi per celebrare i 140 delle Cucine economiche, che cadono quest’anno. La mostra potrà essere “visitabile” anche on-line, attraverso un link nel sito della Fondazione Nervo Pasini (fondazionenervopasini.it), insieme a quella su mons. Giovanni Nervo allestita a Solagna in occasione dei cento anni dalla nascita. Sarà realizzato anche un video che raccoglierà le interviste in modo agile, precedute da una introduzione di Maria Chiara Minisini e da una di don Luca Facco.

«Il nostro intento era quello di realizzare qualcosa di bizzarro e di curioso – conclude Serena Fiorio – con una parte documentale relativa all’attività dei volontari, nel rispetto della loro disponibilità. Qualcosa che possa essere utile a chi vuole avvicinarsi al mondo del volontariato, come una sorta di piccolo corso pratico».

La pagina: ogni prima domenica del mese

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