Con Maria verso Lisbona. A quaranta giorni dalla Gmg in Portogallo 1800 giovani del Triveneto si sono trovate al Santo

A quaranta giorni dalla Gmg i giovani delle quindici Diocesi dei Triveneto si sono ritrovati a Padova – il 17 giugno – per compiere un pellegrinaggio dalla Cattedrale al Santo. Insieme al giovane Antonio, che si è sentito attratto da qualcosa di “Altro”. Don Brusadin (pastorale giovanile del Triveneto): «Giovani, mettete in valigia domande, dubbi, sogni, desideri. Un’occasione di risposta ci sarà per ciascuno»

Con Maria verso Lisbona. A quaranta giorni dalla Gmg in Portogallo 1800 giovani del Triveneto si sono trovate al Santo

La frenesia, la fretta, la voglia di mettersi in movimento per camminare, inseguendo un desiderio. A quaranta giorni dalla Giornata mondiale della gioventù di Lisbona, 1.800 giovani da tutto il Triveneto si sono ritrovati a Padova sabato 17 giugno per un momento di preghiera e di pellegrinaggio dalla Cattedrale alla basilica di Sant’Antonio insieme a sette vescovi. Questi giovani non erano che, una rappresentanza dei settemila che con le quindici Diocesi del Triveneto,
ma anche con movimenti, associazioni e ordini religiosi, viaggeranno alla volta della capitale portoghese. Magliette colorate di campiscuola e pellegrinaggi, cori e canti, selfie e agende per un’estate in cui far incastrare con la Gmg, campiscuola ed esami universitari, lavoretti e grest. Sono passati sette anni dall’ultima Gmg in terra europea: i reduci di Cracovia 2016 si riconoscono per le magliette esibite con fierezza e dalla faccia un po’ più grandicella di chi è più vicino ai trenta che ai vent’anni. Del resto, sette anni sono un’enormità per la grande massa dei ventenni, specie considerando che alcuni, per questi giovani, sono stati vissuti tra quarantene, didattiche a distanza, luoghi di aggregazione chiusi. Questa voglia di movimento e di mettersi in cammino non a caso è il tema scelto per la Gmg portoghese: “Maria si alzò e andò in fretta”, che rievoca la visitazione della Vergine all’anziana cugina Elisabetta. Un movimento espresso nel cammino verso la basilica di Sant’Antonio e nella vita di sant’Antonio stesso, giovane tra i giovani, che si mette in moto dopo la chiamata del Signore alla vita francescana. «Spero che questo piccolo pellegrinaggio che facciamo dalla Cattedrale al Santo – ha commentato il vescovo di Padova Claudio Cipolla – indichi la disponibilità a mettersi in cammino. Il momento solenne della Gmg sia l’occasione per voi giovani di ripensare alla propria vita come un cammino, con gli altri, verso orizzonti più ambiziosi dove orientarsi». Ma cosa stanno dicendo questi giovani alla Chiesa? Don Davide Brusadin, responsabile triveneto della Pastorale giovanile, è sicuro: «Dicono le stesse cose ma in una nuova modalità. Due parole in particolare: la prima è fraternità. Abbiamo lavorato molto sulla comunità, ma i giovani ci stanno dicendo che è stando insieme che si produce qualcosa di bello, ed è un elemento da riscoprire nelle nostre esperienze ecclesiali. La seconda parola è desiderio. Parliamo spesso di speranza, ma abbiamo bisogno anche di desiderare. E i giovani ci invitano a desiderare con loro, a camminare con loro. E a quei giovani che vediamo girare tra tante esperienze o giù di morale, vorremmo comunicare il desiderio di Dio». Nel saluto iniziale don Brusadin ha raccomandato ai giovani riuniti in Cattedrale, nel preparare la loro valigia verso la Gmg, di non dimenticarsi «tutte le domande e i dubbi; tutti i sogni e i desideri, anche quelli profondi. Portateli via, non lasciateli a casa! Siamo certi che un’occasione di risposta ci sarà per ciascuno». Dopo l’ascolto del Vangelo, i giovani si sono confrontati con alcune testimonianze di vite rivoluzionate dall’ingresso improvviso di Dio: nell’accoglienza ai giovani con disabilità, nelle difficoltà nelle relazioni e, grazie padre Fabio Turrisendo della pastorale giovanile dei frati minori conventuali, tra queste testimonianze c’è anche la vita di sant’Antonio. L’incontro con i primi frati francescani, poi martiri in Marocco, fu la scintilla che lo condusse alla vita francescana: «Antonio si alza e va perché riconosce in questi uomini un carisma, una qualità che portavano con loro – ha osservato – si sente attratto da qualcosa di “Altro”». A ciascun giovane presente ha poi domandato: «E tu, cosa desideri? Cosa ti mette in moto? Cosa ti fa alzare e andare? Per cosa vale la pena correre?». Dopo la benedizione dei vescovi alle porte della Cattedrale, un cordone colorato ha attraversato il centro cittadino, tra le piazze e via del Santo, fino alla basilica di Sant’Antonio, tra gli sguardi e gli applausi dei padovani. Un cammino veloce, a passo sostenuto, tra cori da stadio in salsa cristiana – perfetti per entrare in clima Gmg – e poi il silenzio improvviso, quasi commosso, sotto le cupole del Santo. Per molti giovani, specie quelli da fuori Padova, è la prima volta in basilica. Di fronte alla tomba, o in fila alla Cappella del Tesoro, la fretta cambia volto, i passi si fanno più lenti ma più intensi. La preghiera e l’affidamento al Santo pretendono i loro tempi, ma si può aspettare, in fila, in silenzio. L’agenda segna in rosso i primi giorni di agosto, eppure lo sguardo di questi giovani sembra orientato ben oltre, verso un futuro che stanno costruendo. E non da soli.

Papa Francesco sarà a Lisbona dal 2 al 6 agosto
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Papa Francesco sarà in Portogallo dal 2 al 6 agosto per la Gmg: si tratta della quarta da lui presieduta. Il 2 agosto, alle 10.45 al Palácio Nacional de Belém, si terrà la cerimonia di benvenuto; il 3, alle 17.45 nella Colina do Encontro, è in programma la cerimonia di accoglienza. Il 5, alle 20.45 nel Campo da Graça, veglia con i giovani; il giorno seguente, alle 9, messa conclusiva della Gmg.

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