Chiesa di San Nicolò nel centro storico di Padova. Partono i lavori di restauro: il rinnovo come rinascita
Sarà un intervento veloce ma necessario quello che sta partendo proprio in questi giorni nella suggestiva chiesa medievale di San Nicolò, in pieno centro storico di Padova. Cogliendo l’occasione del “Bonus facciate”, infatti, è stato possibile ideare, progettare e anche mettere mano a un lavoro atteso, il restauro della facciata della chiesa e del campanile che, dopo vari decenni, necessitavano di rilevanti interventi conservativi.
L’obiettivo è anche conferire nuova dignità estetica a un edificio particolarmente significativo e amato dai padovani. «La comunità di San Nicolò trova radici nelle circa mille anime residenti – spiega l’avvocato Maria Letizia Frigo, membro del consiglio parrocchiale per la gestione economica – e nelle altrettante, tra impiegati e operatori delle attività commerciali e artigianali del centro, che ogni giorno popolano il suo territorio. Le finanze della parrocchia da sole non sarebbero state sufficienti per affrontare questo tipo di lavori, per questo si è colta l’occasione del “bonus” con sconto del credito fiscale in fattura. Le facciate rinnovate saranno un simbolo tangibile della rinascita e di gioia per la comunità. Interventi simili sono in programma anche alla chiesa dei Servi e a San Canziano». La facciata della chiesa e il campanile di San Nicolò si presentano con paramento murario a faccia vista, con piccole porzioni affrescate negli archetti della cornice e nell’absidiola laterale, ed elementi lapidei decorativi di varie tipologie. Il restauro prevede la rimozione dei depositi superficiali incoerenti e parzialmente aderenti, il preconsolidamento delle zone interessate da disgregazione, un trattamento biocida, la riconfigurazione ove necessario di porzioni di paramento murario con materiali e tecniche conformi a quelli originari, e una revisione cromatica per eliminare eccessivi squilibri. Quanto alle superfici decorate, dopo lo studio accurato delle tecniche e dello stato di conservazione si attuerà un intervento di preconsolidamento di pellicola pittorica e intonaco, rimozione e reintegrazione di lacune, applicazione di protettivo. Interventi simili riguarderanno i materiali lapidei, in particolare quelli in pietra di Nanto, e quelli metallici come la croce in facciata e il parafulmine sulla sommità del campanile. I lavori saranno realizzati dall’impresa Lares.
Le parrocchie del centro storico
La chiesa di San Nicolò è una delle sette parrocchie del centro storico di Padova che operano in sinergia con la Cattedrale. Oltre alle due citate vi sono Sant’Andrea, l’Immacolata, Ognissanti, i Servi di Maria e San Benedetto. Da qualche mese nuovo parroco è don Giuliano Miotto
Luogo di sepoltura prediletto di molti nobili padovani
La chiesa di San Nicolò è una tra le più antiche di Padova. Pur essendo le prime notizie documentate datate solo al 1088, anno in cui il vescovo Milone donò la chiesa alle vicine monache del monastero di San Pietro, passati lavori di restauro hanno rivelato la presenza di fondamenta ben anteriori a tale data. Molte sono poi le notizie sulla chiesa nel corso dei secoli successivi. È risaputo della sepoltura al suo interno di molti nobili, le cui famiglie legarono il loro nome a San Nicolò grazie anche alla donazione di opere d’arte, alcune tuttora presenti. Tra queste si annoverano le famiglie Forzaté, de Roberti, Livello, Cavalli, Borromeo, Sala, Dondi dall’Orologio e altre ancora. Conserva tra le opere d’arte resti di affreschi trecenteschi attribuiti a Bernardino da Reggio. Documenti del 1305 citano il primo di molti restauri che la chiesa subì nel corso dei secoli. All’esterno, la prevalente e originaria struttura romanica rivela le molte aggiunte e modifiche che si susseguirono, come gli elementi di architettura gotica che si riconoscono nel campanile. Il sagrato fu aggiunto solo dopo il 1367 per ricavare spazio per la cappella dei Forzaté, a sinistra entrando, come si può capire dallo stemma di famiglia sulle pietre del muro esterno: un cervo galoppante e un fiore. L’aggiunta di una quarta navata, in origine destinata all’uso delle famiglie nobili, è evidente sul fianco destro. Oggi restano invece solo pallide tracce degli affreschi che correvano lungo gli archetti della facciata, sui quali erano dipinti gli stemmi delle famiglie nobili della città.