Cattedrale, Clarisse di via Cavalletto, monaci di Santa Giustina. Insieme incontro alla luce del Risorto in tre occasioni di preghiera
Tre occasioni di preghiera Le lodi con i canonici della Cattedrale, i vespri con le clarisse di via Cavalletto e la compieta con i monaci di Santa Giustina
L’idea di coinvolgere con alcuni momenti di preghiera i vicariati della città, è nata dal dialogo con il vescovo Claudio
e l’abate don Giulio Pagnoni di Santa Giustina. Nei pensieri condivisi ormai un anno fa emergeva la disponibilità della comunità monastica benedettina di accogliere chi fosse interessato alla preghiera di compieta in monastero. Lo scorso anno, qualche parrocchia, alcune persone affezionate e dei giovani in cammino vocazionale hanno condiviso l’orazione di fine giornata. Quest’anno la proposta – che si tiene alle 21 a Santa Giustina (ingresso nel coro vecchio da via Ferrari, sul retro della basilica, dalle 20.50) viene impreziosita da altri due momenti: le lodi con i canonici della Cattedrale (alle 8) e i vespri con le sorelle clarisse del monastero di San Bonaventura di via Cavalletto (alle 17.25 da lunedì a sabato e alle 16.30 alla domenica). Perché vengono offerte queste opportunità? Qual è il valore della Liturgia delle Ore? Con la parola liturgia si vuole dire che la preghiera di cui si parla è un’azione liturgica, cioè un atto della Chiesa in quanto tale e pertanto partecipato da tutti i cristiani in virtù del loro essere battezzati. Inoltre la riscoperta del Salterio è un dono del Concilio Vaticano II che lo propone e lo raccomanda come preghiera di tutto il popolo di Dio attraverso la Liturgia delle Ore. Ciò costituisce il motivo per il quale i due monasteri e i canonici ritengono importante offrire questa possibilità a coloro che lo desiderano. La Liturgia delle Ore celebrata insieme, infatti, ci aiuta a vivere la risurrezione di Cristo all’interno del tempo che scorre e a far nostre le necessità e le aspirazioni di ogni persona. Per le comunità monastiche e per i canonici, inoltre, condividere, con le dovute attenzioni, la preghiera comune con la presenza di altre persone comporta un ulteriore arricchimento, perché aumenta la lode e l’adorazione fedele al Signore. Il valore del pregare insieme con la Liturgia delle Ore esprime la profonda comunione che lega i cristiani e l’umanità intera. È un modo per far circolare l’amore di Dio che vive dentro di noi. L’orazione liturgica apre il cuore di ogni cristiano alle dimensioni del mondo e gli permette di farsi carico nella sua preghiera di tutte le intenzioni della Chiesa. A proposito del titolo/slogan che accompagna questa iniziativa – “Vivere i giorni, seguire la luce, cantare le ore” – mi vengono in mente le parole di Paul Claudel, quando afferma che «la vita è una grande avventura verso la luce». “Cantare le ore” significa che i cristiani vivono ogni giorno e ogni ora insieme con Cristo e ciò è reso possibile nella forma ritmata nei vari momenti della giornata di preghiera. “Seguire la luce” indica la disposizione interiore che il cristiano sperimenta quando si concede spazio e tempo per il Signore. La luce è la luce del Risorto. “Vivere i giorni” richiama la vita vera: attraverso la preghiera, che ci permette di sperimentare la gioia del Risorto nel quotidiano, diamo una spinta all’insù alle giornate.
don Antonio Oriente
Delegato Vescovile per la Vita Consacrata
Ordinazione presbiterale il 28 maggio in Cattedrale
Domenica 28 maggio – solennità di Pentecoste – alle 16 in Cattedrale, il vescovo Claudio ordina tre nuovi presbiteri della Chiesa di Padova: don Loris Bizzotto (classe 1984) di Peraga di Vigonza, don Francesco Trovò (classe 1997) di Vigorovea e don Ivan Catanese (classe 1994) di Perarolo di Vigonza. «Dissetati da un solo Spirito» è il versetto che hanno scelto per l’ordinazione (1Cor 12,13).
Il 15 si tiene l’ultimo “Lunedì della missione”
L’ultimo Lunedì della missione, prima della pausa estiva, ha per tema “Vite ai confini della democrazia”. Appuntamento il 15 maggio alle ore 20.45 in diretta sul canale YouTube dei Lunedì della missione. In questa occasione il focus è
sulle crisi democratiche e soprattutto sulle forme di resistenza più belle che si stanno sperimentando nelle fragili repubbliche del Centro America e dei Caraibi. Partecipano all’appuntamento Lucia Capuzzi, corrispondente del quotidiano Avvenire, e don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei migranti della Diocesi di Milano.