Caritas ad Arcella. Decolla il progetto "Solidali tra noi"
Nell’unità pastorale all’Arcella il progetto era già cominciato in inverno: il parroco don Marco Galletti e un gruppo di tre volontari avevano presentato al consiglio pastorale unitario – con l’accompagnamento della Caritas diocesana – un percorso per animare la comunità al senso della carità: “Solidali tra noi”.
«L’idea – spiega Lorenzo Rampon di Caritas Padova – era di non ripetere azioni già sviluppate come la distribuzione di alimenti, ma di coinvolgere l’intera collettività nella lettura e nella risposta ai bisogni, con un’attenzione particolare al creare relazioni».
Il Covid ha sparigliato le carte, ma ha trovato un terreno fertile che ha risposto alla sfida. «L’obiettivo – racconta Alessandra Carraro, una dei tre volontari del gruppo originario – era quello di “stanare” tutti coloro che per paura non si erano messi in gioco. Il senso è che non è indispensabile assumersi un impegno stabile, basta anche poco per fare la differenza».
Il primo mito da sfatare è che la povertà sia solo quella materiale: «A volte può essere utile accompagnare una persona anziana a una visita in ospedale, o fare compagnia a un malato che vive da solo. Spesso servono attività di vicinato, avere occhi attenti per i vicini per capire se hanno bisogno di un qualunque supporto, anche solo mettendo a disposizione le proprie conoscenze specifiche, come ad esempio per il calcolo delle spese condominiali».
“Solidali tra noi” ha mosso i primi passi proprio a partire dai volontari storici, con la speranza di aprire qualche altro cuore: «Per ora è arrivato del supporto economico per sostenere le famiglie con spese e bollette, ma vogliamo andare oltre». Dopo l’attività con il Covid, l’appuntamento è a settembre per allargare questo circolo di carità: «Partiremo con alcune famiglie apripista per iniziare a creare questa rete di persone disponibili, anche per poco». L’ossatura, insomma, di una comunità che aiuta sé stessa.