Assemblea diocesana Catechesi. Tre questioni che “tormentano”
Assemblea diocesana. Riflessioni dopo l’ascolto di Daniela Bruniera e Andrea Pozzobon
Daniela Bruniera e Andrea Pozzobon – invitati all’assemblea dei catechisti del 9 ottobre – sono una bella coppia, sposi da quasi trent’anni con quattro figli. Le voci sonore rimbalzano pungenti, con ritmo calmo, persistente e l’alternanza delle riflessioni mette in evidenza la loro varietà/completezza. Trasmettono quello che hanno definito il “codice materno”, che favorisce ascolto, accoglienza, rispetto e il “codice paterno” che è interpretazione, discernimento e azione. Chi ascolta è silenzioso e sogna di emularli. A me donano riflessioni su tre questioni che mi “tormentano”.
Come possono le famiglie trasmettere la fede, con le fragilità che le abitano? Anche il vescovo Claudio, nel saluto iniziale ha osservato che le famiglie non sono così cristiane come si immagina. È necessario affidarsi allo Spirito: egli è presente e opera a prescindere dalla nostra volontà, intelligenza e bravura. Però vanno create le condizioni per percepire lo Spirito nell’altro, nei tanti “spazi di relazione” che creiamo.
Come trasmettere il valore della spiritualità in una società che lo vede lontano dalla vita concreta? È importante far capire che lo spirituale non è separazione tra corpo e anima, tra azione e contemplazione. La spiritualità non è qualcosa da aggiungere alla vita, ma è parte integrante, esprime pienamente e in profondità la nostra umanità, indica una realtà relazionale e di comunione.
Come coinvolgere i genitori in un cammino di riflessione spirituale? La relazione educativa porta i suoi frutti solamente se tutti i partecipanti sono consapevoli che qualcosa cambierà in loro. È una consapevolezza da apprendere nel nostro modo di guardare gli altri. È importante attivare sia il codice materno che quello e paterno, ponendoli con equilibrio e progressione.
Giancarlo Pedrina,
accompagnatore di Sarmeola