Assemblea di Caritas Padova. Il direttore Lorenzo Rampon: Nessuno sia escluso da questo “noi"
Per un “noi” sempre più grande. È partita da qui la riflessione all’assemblea
«Per l’assemblea abbiamo scelto di partire dalle parole del papa in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, “Per un ‘noi’ sempre più grande”» spiega il diacono Lorenzo Rampon, per cui l’assemblea del 16 ottobre è stata la prima da direttore della Caritas diocesana di Padova dopo la sua nomina a fine 2020. Al centro, appunto, il tema delle migrazioni: «È un “noi” che abbraccia l’umanità intera, perché il fenomeno delle migrazioni interessa tutto il mondo». Non c’è più spazio per le divisioni tra il “noi” e il “loro”. Siamo tutti “noi”: «Anche nelle nostre comunità e le nostre famiglie è urgente che lo sguardo si ampli, che nessuno resti escluso in questo “noi”. Proprio noi che siamo impegnati nei servizi caritativi della Caritas abbiamo un ruolo essenziale, che parte proprio dal linguaggio con il quale descriviamo le persone che incontriamo». E dunque, come il linguaggio negli anni si è evoluto liberando dai nomi delle persone con disabilità le connotazioni negative escludenti, allo stesso modo è proprio a partire dal linguaggio che si può fare giustizia anche nei confronti delle persone appartenenti a minoranze e gruppi etnici diversi. Eppure, sostituire vecchi termini dispregiativi con accezioni politically correct non deve e non può bastare: «Nei nostri servizi siamo abituati a dire che “loro fanno così”, “loro vogliono”. Ma anche in questo modo creiamo divisioni». L’ultimo convegno Caritas pre-Covid, nel novembre 2019, era proprio dedicato a “Promuovere comunità inclusive e solidali”: «All’epoca ci riconoscevamo come un Paese non accogliente, che aveva criminalizzato le migrazioni. Dopo la pandemia, con negli occhi papa Francesco solo in piazza San Pietro, ci siamo ricordati ancora di più che siamo tutti sulla stessa barca»