Armida, raccontami. Una rubrica social a misura di giovane ideata da Padova e Vicenza
Il 30 aprile, nel Duomo di Milano, verrà beatificata Armida Barelli. Chiamata amichevolmente Ida, nasce «quando le ragazze perbene non uscivano sole, né a capo scoperto, non studiavano nelle scuole maschili, non partecipavano alla vita pubblica» scrive Maria Sticco in Una donna fra due secoli.
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Quando il cardinale di Milano la chiama per prendersi a cuore la formazione delle giovani della Diocesi, andando nelle parrocchie come propagandista, Ida risponde: «Andare fuori Milano? Parlare in pubblico? No, no eminenza, qualunque cosa, ma questo non è per me». In seguito capita che un’insegnante domandi ai suoi alunni chi è così sciocco da andare a messa: i ragazzi si alzano in piedi con fierezza, ma le ragazze, credenti e attive in parrocchia, non si muovono. Questo fatto di cronaca scuote Armida e la convince ad accettare la proposta dell’arcivescovo, fino a quando papa Benedetto XV la chiamerà a Roma per allargare l’esperienza di Milano e fondare la Gioventù femminile di Azione cattolica in tutta Italia. Per far conoscere a giovanissimi e giovani questa figura così importante per l’associazione, dal 15 marzo – ogni martedì nei canali social dell’Ac di Padova e Vicenza – sta uscendo una “piccola finestra” su Armida Barelli. «L’obiettivo – spiegano Sofia Livieri e Silvia Marin, vicepresidenti del settore giovani di Padova e Vicenza – non è solo quello di narrare i suoi passi, ma soprattutto di intrecciarli con quelli di ciascuno. Otto parole tracciano il sentiero e aprono strade nuove, perché la vita di un testimone dà frutto nel momento in cui incontra la vita di qualcun altro che, meravigliato o incuriosito, si mette in cammino».