Ad Abano Convegno Caritas Italiana. Partire dai giovani
Dal 16 al 19 aprile ad Abano Terme, all'Alexander Palace, in via Martiri d'Ungheria 24, si tiene il 40° convegno nazionale delle Caritas diocesane dal titolo Giovani è …#unacomunitàchecondivide. Un titolo che mette in luce in duplice modo la tematica di fondo: con le parole e con il linguaggio tipico dei social network. Un convegno per parlare di giovani e comunità in un tempo in cui le Caritas diocesane sono chiamate ad una capacità organizzativa sempre più efficiente ed efficace, nel rispetto di criteri e codici etici chiari e trasparenti.
Si intitola "Giovani è …#unacomunitàchecondivide" il 40° convegno nazionale delle Caritas diocesane in programma ad Abano Terme, all’Alexander Palace, dal 16 al 19 aprile. «Un momento di confronto – sottolinea don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana – fondamentale per tutto il nostro servizio, che in questa era di crisi e di complessità rafforzerà il nostro impegno come Caritas a esserci, abitare con responsabilità il territorio, sperimentare con coraggio nuove forme di carità, sempre orientate allo sviluppo di comunità, con un’attenzione particolare ai giovani. In questa prospettiva occorre un impegno “emancipativo” teso a favorire il protagonismo di ogni persona, proprio perché la persona comprende sempre relazione, inclusione, dignità, libertà. A partire dai giovani».
Il ruolo dei giovani in una comunità è quindi il punto focale del programma: «La Caritas italiana insieme a quelle del Nordest – spiega don Marino Callegari, delegato Caritas Nordest e direttore della sezione di Chioggia – hanno individuato alcuni temi centrali da affrontare e fra questi vi è proprio il mondo giovanile. La Caritas ha da sempre un rapporto privilegiato con i giovani: basti pensare all’obiezione di coscienza poi diventata servizio civile e poi ancora servizio civile volontario, oppure alla nascita di onlus, cooperative, imprese sociali che hanno avuto in Caritas un terreno di germinazione. Da queste premesse si cercherà di capire cosa ci domanda oggi il mondo giovanile».
Si parlerà quindi di giovani e carità, in un approccio integrato che include le proposte della pastorale giovanile e del lavoro, in linea con gli orientamenti pastorali della Cei, Educare alla vita buona del Vangelo, e col prossimo sinodo dei Vescovi, dedicato a "I giovani, la fede e il discernimento vocazionale". La carità, inoltre, comprende anche l’attenzione alle donne, al creato, al lavoro, alla comunicazione, ai migranti, alla spiritualità, in un'ottica di sviluppo umano integrale.
Apre il convegno, lunedì alle 16, il cardinale Francesco Montenegro, presidente di Caritas Italiana. Seguono poi un primo gruppo di interventi di giovani. Emergeranno le proposte del mondo giovanile ed esempi virtuosi, sulla scorta di due personaggi che hanno avuto particolare attenzione a questo mondo: mons. Giovanni Nervo e mons. Giuseppe Benvegnù Pasini.
Martedì 17 alle 9 il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, introdurrà il tema "Per uno sviluppo di comunità: il ruolo dei giovani", cui seguiranno alcune testimonianze. Verranno affrontate alcune tematiche tipiche del mondo giovanile: i cosiddetti Neet, i giovani non impegnati né nello studio, né nella formazione o nel lavoro, e i giovani migranti (attraverso la proiezione del film, martedì 17 alle 21, L’ordine delle cose di Andrea Segre). Un aspetto interessante sono le esperienze che le Caritas del Nordest mettono in atto nel territorio, presentate mercoledì 18 in mattinata: esempi virtuosi nei confronti dei migranti, delle tossicodipendenze, della problematica del lavoro che aiutano poi a mettere a fuoco le buone prassi e a capire dove sta andando il mondo dei giovani. In questo sarà di aiuto anche l’intervento che si terrà il giorno successivo, alle 9, di Ennio Ripamonti, psicosociologo e formatore al dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano Bicocca che, con padre Paul Karam, presidente Caritas Libano, apriranno un confronto sul tema Giovani per uno sviluppo di comunità. Voci dal territorio.
Tanto impegno deve però essere supportato da una salda spiritualità nei giovani: le tre meditazioni (ore 8 di martedì, mercoledì, giovedì) di padre Ermes Ronchi, don Martino Signoretto della diocesi di Verona e suor Grazia Papola, orsolina di San Carlo, aiuteranno a rileggere la questione giovanile partendo dalla questione di fede. Così i frati di sant’Antonio metteranno in luce la figura del Santo nel suo tempo e in rapporto al mondo dei giovani.
«Fedeli al mandato di Paolo VI e alla testimonianza di mons. Nervo e mons. Pasini – conclude don Soddu che avrà anche il compito, giovedì alle 11, di fare sintesi e dare alcuni orientamenti per un cammino in comune – dobbiamo dunque essere stimolo e anima perché la comunità tutta cresca nella carità, in consonanza con i segni dei tempi».