Acr. Oltre gli stereotipi. “Imibala. Una storia inaspettata”, il camposcuola sulla figura biblica di Rut
Migrazione. Tema attualissimo e complesso al centro della proposta estiva 2019 per accompagnare i ragazzi alla scoperta dell’altro con l’atteggiamento di Gesù: «Beati i poveri!»
Anche questa estate tantissimi ragazzi parteciperanno ai campiscuola utilizzando la proposta dell’Acr diocesana di Padova. È una proposta originale, progettata per mesi, che vuole creare l’incontro tra l’esperienza di un personaggio della Bibbia e la vita dei più piccoli delle nostre comunità per accompagnarli in un cammino verso il Signore che renda bella e piena la loro esistenza.
Quest’anno ci siamo lasciati sorprendere dal libro di Rut, dalla storia di una ragazza che si trova a cambiare casa, Paese, amici e parenti, tradizioni e mentalità e accoglie questi impegnativi cambiamenti per seguire una persona a cui si è legata. Il viaggio la porta a diventare più forte, fino a non essere più considerata straniera e povera, ma amica e addirittura sposa.
La lettura di questo libro biblico ci ha spinti a proporre per il campo scuola un tema davvero attuale: l’esperienza della migrazione che coinvolge tante persone, com’è sempre stato nella storia, e che oggi viviamo come urgente e difficile. I ragazzi e gli educatori sono accompagnati alla scoperta dell’altro, di chi sembra lontano e straniero, per entrare nelle proprie storie e scoprire che ognuno di noi ha un percorso di migrazione nella vita della propria famiglia. Sono invitati a entrare “nelle scarpe” di un altro: è questa l’espressione che nei paesi anglosassoni traduce il nostro “mettersi nei panni”, vivere un’esperienza di empatia sperimentando la storia di qualcuno, andando oltre la semplice conoscenza.
Soprattutto il campo vuole aiutare piccoli e grandi a vivere ogni esperienza di incontro alla luce del Vangelo, che vede nei piccoli e nei poveri non quelli che nella nostra bontà dobbiamo aiutare, ma i portatori della salvezza, invitando a superare categorie, pregiudizi e stereotipi e a conoscere ogni altra persona per quello che è, come è successo anche a Rut che alla fine della storia perde ogni appellativo per diventare ed essere considerata solo se stessa, una persona che ha iniziato una catena di bene che è arrivata fino a Gesù e a noi.
Siamo consapevoli che qualcuno potrà avere delle difficoltà ad affrontare questo tema, temendo che sia una questione che divide. Siamo convinti, però, che come comunità cristiane non possiamo ignorarlo e l’unica lettura che possiamo dare è quella che ci propone Gesù: «Beati i poveri perché di essi è il regno dei cieli»!
Il camposcuola si intitola Imibala, una storia inaspettata. È una parola in lingua zulu che significa “colori”: i colori caratterizzano le differenze, ma ne esprimono la bellezza e la ricchezza.
Invitiamo quindi i parroci, gli educatori, gli adulti che accompagnano i ragazzi a prendere in mano con entusiasmo e coraggio questa proposta che, nello stile dell’Acr, aiuta i ragazzi a vivere un momento forte di crescita durante l’estate, traducendo le grandi domande della vita in storie, giochi, momenti di riflessione e di preghiera in cui proprio loro sono i protagonisti.
Equipe Acr diocesana