Papa Francesco: all’Angelus, i tragici naufragi in mare sono “una piaga aperta della nostra umanità”
“Un altro tragico naufragio è accaduto alcuni giorni fa nel Mediterraneo: quarantuno persone hanno perso la vita. Ho pregato per loro. E con dolore e vergogna dobbiamo dire che dall’inizio dell’anno già quasi duemila uomini, donne e bambini sono morti in questo mare cercando di raggiungere l’Europa”.
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Lo ha detto, ieri mattina, Papa Francesco, dopo la recita dell’Angelus da Piazza San Pietro. “È una piaga aperta della nostra umanità – ha denunciato il Pontefice -. Incoraggio gli sforzi politici e diplomatici che cercano di sanarla in uno spirito di solidarietà e di fratellanza, come pure l’impegno di tutti coloro che operano per prevenire i naufragi e soccorrere i migranti”.
Il Santo Padre ha anche ricordato che oggi, vigilia della festa di Maria Santissima Assunta in Cielo, “avrà luogo a Bafoussam, in Camerun, il pellegrinaggio per chiedere la pace nel Paese, ancora afflitto dalla violenza e dalla guerra. Uniamoci in preghiera ai nostri fratelli del Camerun affinché, per intercessione della Vergine, Dio sostenga la speranza del popolo, che soffre da anni, e apra vie di dialogo per giungere alla concordia e alla pace”. Francesco ha invitato poi a pregare “anche per la martoriata Ucraina, che soffre tanto per questa guerra” e ha assicurato la sua “preghiera per le vittime degli incendi che hanno devastato l’isola di Maui, nelle Hawaii”.
Non è mancato un saluto a tutti i presenti, romani e pellegrini di vari Paesi: “Saluto in particolare alcuni gruppi che hanno partecipato alla Giornata della gioventù a Lisbona… Sono tanti! Vedo bandiere… Polonia, Messico, Argentina, Italia, Salvador, tanti! I sacerdoti e i giovani di El Salvador che sono così forti; gli studenti dell’Università Iberoamericana di Puebla, Messico; e i giovani di Taiwan. Buon cammino!”.
Infine, augurando a tutti “una buona domenica” ha chiesto come di consueto: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.