I tanti nomi del male. Per quale motivo se il diavolo è uno solo nella bibbia si chiama con nomi diversi?
La varietà dei nomi e delle immagini associate al diavolo riflette le diverse dimensioni attraverso le quali il male si manifesta nel mondo
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Nella Bibbia, il diavolo è associato a una varietà di nomi e titoli che riflettono diversi aspetti del suo essere, del suo ruolo e delle sue attività. Ecco alcuni motivi per cui vengono usati nomi diversi: Ogni nome sottolinea un aspetto particolare del ruolo del diavolo. Ad esempio, “Satana” significa “avversario” o “accusatore”, evidenziando il suo ruolo di oppositore di Dio e dell’umanità. “Diavolo” deriva dal greco “diabolos”, che significa “calunniatore” o “ingannatore”. I diversi nomi provengono da tradizioni e lingue differenti. Ad esempio, “Beelzebù” è un nome che deriva dalla tradizione filistea, mentre “Lucifero” proviene dalla tradizione latina e si riferisce al “portatore di luce” prima della caduta. Spesso i nomi sono simbolici o metaforici. “Antico Serpente”, usato nel libro dell’Apocalisse, fa riferimento al serpente nel Giardino dell’Eden. Questo nome sottolinea l’inganno e la tentazione. La Bibbia è stata scritta in un lungo periodo di tempo da autori diversi, che hanno utilizzato linguaggi e immagini che riflettevano la comprensione teologica del loro tempo e contesto culturale. Nella varietà di nomi, si riconosce che il male può presentarsi in diversi modi. I vari nomi testimoniano la complessità e la multidimensionalità del concetto di male e della sua personificazione. Questa diversità di nomi contribuisce a una comprensione più ricca e sfumata del diavolo all’interno della tradizione biblica e offre diverse prospettive teologiche e interpretative sulla sua natura e sulle sue attività. Satana termine ebraico che significa “avversario” o “accusatore” appare come un accusatore nel libro di Giobbe, dove mette in dubbio l’integrità di Giobbe davanti a Dio. Questo ruolo sottolinea la funzione del diavolo come antagonista degli esseri umani e di Dio. Diavolo deriva dal greco “diabolos”, che significa “calunniatore” o “ingannatore”. Nel Nuovo Testamento, questo termine è usato frequentemente per descrivere il tentatore e colui che divide e inganna l’umanità. Lucifero dal latino “lucifer”, significa “portatore di luce” compare in Isaia 14:12, sebbene in questo contesto si riferisse inizialmente alla caduta di un re babilonese. Nella tradizione cristiana successiva, è stato associato alla caduta di un angelo ribelle. Belzebù da “Baal-Zebub”, una divinità filistea, successivamente assimilato nella tradizione ebraica come signore delle mosche o più genericamente come demonio. Nei Vangeli, Beelzebù è un titolo usato per indicare il principe dei demoni, implicando una posizione di potere tra le forze del male. Ogni nome porta con sé un diverso aspetto del maligno, enfatizzando il suo ruolo come ingannatore, accusatore e oppositore del bene divino e umano. Questi titoli aiutano a trasmettere la complessità e il pericolo che il diavolo rappresenta secondo la tradizione biblica, permettendo ai fedeli di comprendere meglio la natura del male attraverso una varietà di immagini e ruoli. La varietà dei nomi e delle immagini associate al diavolo riflette le diverse dimensioni attraverso le quali il male si manifesta nel mondo. Questo multiforme aspetto del diavolo serve a educare illustrando i pericoli di farsi sedurre dalle varie forme del male. Questi nomi e titoli servono a una narrativa più ricca e hanno lo scopo di aiutare i credenti a comprendere e combattere il male in tutte le sue manifestazioni.
Paolo Morocutti