Forum missionario: mons. Autuoro, “il cuore dei missionari si allarga al mondo intero”. Don Pizzoli, “serve una conversione di civiltà”
“È importante incontrarsi per ascoltarsi e per discernere insieme nuove vie per la missione”. Mons. Michele Autuoro, vescovo ausiliare di Napoli, è presidente della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese (Cei) e presidente della Fondazione Missio cui si deve il Forum svoltosi a Montesilvano dall’11 novembre ad oggi. “Cantiere missione.
Vivere nel mondo il dono e la cura” il titolo dell’appuntamento in Abruzzo, cui hanno preso parte 230 persone, tra missionarie e missionari, operatori dei Centri missionari diocesani, alcuni vescovi, rappresentanti degli istituti missionari. “Prendersi cura – afferma mons. Autuoro – per il mondo missionario significa innanzitutto che il proprio cuore è allargato al mondo intero, perché il mondo missionario crede che siamo parte di una sola grande famiglia, siamo tutti parte di un solo corpo”. E, in questo senso, “abbiamo bisogno di prenderci cura gli uni degli altri, come in un solo corpo, a partire dalle membra più fragili”.
Don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio, a sua volta sottolinea: “Abbiamo avuto risonanze commoventi in questi giorni qui a Montesilvano”, ascoltando “storie di vita, drammi di popoli e di nazioni non riconosciuti” nella loro dignità. Ne è emersa una domanda di fondo: “Come vivere in questo mondo, in questa realtà, evitando di escludere questa parte di umanità che viene continuamente ferita”. Tra le numerose relazioni, don Pizzoli fa riferimento a quella del professor Roberto Mancini, il quale “ci ha detto che occorre fondare una nuova civiltà, serve una conversione di civiltà. Come mondo missionario ci sentiamo interpellati alla conversione alla luce del Vangelo. È una sfida grande sulla quale cercheremo cammini, vie e proposte concrete”.
Gianni Borsa e Paolo Annechini