All’Onu la memoria del Papa: “Difensore degli ultimi”
All’Assemblea generale dell’Onu, una seduta straordinaria ha ricordato Papa Francesco come “voce di pace e coscienza morale globale”. Guterres ha lodato il suo impegno per gli ultimi. Bandiera a mezz’asta e omaggi dei rappresentanti di numerosi Paesi, tra memoria e gratitudine

(New York) La bandiera dell’Onu è stata issata a mezz’asta al Palazzo di Vetro di New York, martedì 29 aprile, per onorare la memoria di Papa Francesco. Lo stesso è avvenuto in tutti gli uffici delle Nazioni Unite. Sempre a New York, una seduta straordinaria dell’Assemblea generale è stata convocata perché i rappresentanti permanenti degli Stati potessero ricordare il Papa del dialogo e della pace. Al fianco del podio degli oratori, che aveva ospitato lo stesso Francesco nel 2015, era stata posta una sua foto con un nastro nero, mentre la stessa immagine veniva proiettata sugli enormi schermi a fianco del palco della presidenza. La seduta si è aperta con un minuto di silenzio, con i rappresentanti dei vari Paesi tutti in piedi in segno di rispetto. Il presidente dell’Assemblea generale, Philemon Yang, ha inaugurato la seduta, ricordando che Papa Francesco era più di un semplice leader della Chiesa cattolica. Era “una voce morale e una coscienza globale” che “con umiltà e coraggio, ha difeso la dignità degli emarginati, dei poveri e di chi non ha voce”. Ha auspicato che l’esempio di Francesco ispiri l’Assemblea, anche e soprattutto per il suo ruolo di “costruttore di ponti”.
Parole di Guterres. La parola è poi passata al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che ha partecipato di persona ai funerali del Pontefice, lo scorso 26 aprile a Roma. “È stato un paladino delle persone più emarginate della terra. È stato una voce di comunità in un mondo di divisioni… una voce di misericordia in un mondo di crudeltà… una voce di pace in un mondo di guerra”, ha esordito Guterres, alternando ricordi personali e messaggi ufficiali del Papa.
“Non dimenticherò mai la prima visita ufficiale che ha intrapreso come Papa, in un periodo in cui ero Alto Commissario per i Rifugiati. Papa Francesco scelse di recarsi sull’isola mediterranea di Lampedusa nel 2013 per porre l’attenzione mondiale sulla disperata situazione dei richiedenti asilo e dei migranti”, ha detto il segretario generale.
Ha poi richiamato le parole di Francesco contro “la cultura del comfort, che ci fa pensare solo a noi stessi, ci rende insensibili al grido degli altri”, ribadendo che la particolarità di questo Papa era “guardare le sfide attraverso gli occhi di chi vive ai margini della vita”.
Le tre immagini chiave. Sul podio si sono alternati i rappresentanti dei vari Paesi, ciascuno con una memoria e un’espressione di gratitudine per il lavoro di Papa Francesco. L’ambasciatore argentino ha ricordato che il Paese ha perso “un figlio e un padre” e ha espresso “gratitudine per gli eventi e le iniziative organizzati da altri Stati in sua memoria”. L’ambasciatore ha tracciato il profilo di un connazionale diventato Papa e soprattutto strenuo difensore della famiglia, dei bambini, degli anziani, delle vittime della tratta e della maternità surrogata. Ha citato le parole di Francesco contro le dittature, quando rispondendo a un giornalista aveva detto:
“Le dittature non ci servono a nulla e, prima o poi, finiscono male”.
Infine, ha ricordato che il migliore tributo al Pontefice argentino è quello di risvegliarsi dal torpore delle coscienze. L’ambasciatore italiano Gianluca Greco ha richiamato la metodologia di Papa Francesco quando invitava il mondo “a un cambio di rotta”, attraverso un cammino che “non schiaccia, ma coltiva, ripara e protegge”. L’arcivescovo Gabriele Caccia, rappresentante della Santa Sede all’Onu, ha voluto evidenziare con tre immagini l’anima universale del Papa: la visita all’Onu del 2015, il 75° anniversario delle Nazioni Unite, e la preghiera durante il Covid in piazza San Pietro. Ha ricordato infine la firma del Documento sulla fratellanza umana assieme al Grande Imam di Al-Azhar, come esempio di una pace tra le fedi che può sostenere anche il cammino delle Nazioni Unite.