Le opere d'arte di Campese
Le opere d'arte di Campese
Nella parete destra della chiesa della Santa Croce di Campese è visibile un affresco di ambito veneto raffigurante Gesù crocifisso con donatore (foto nella pagina precedente), probabilmente un ecclesiastico o membro di qualche confraternita. Nell’iscrizione posta nella fascia inferiore del dipinto è citato l’anno di esecuzione, il 1517, e presumibilmente il nome del defunto in memoria del quale fu eseguito il dipinto murale: Gerolamo, figlio di Nicolò Favero. Sempre del Cinquecento è la pala d’altare con la Madonna con Gesù Bambino e santi (foto in alto a sinistra) attribuita a Jacopo da Ponte detto il Bassano. Assistono in contemplazione della Vergine, avvolta da schiere di angeli in una mandorla di luce, santa Scolastica, monaca benedettina e badessa, il fratello san Benedetto da Norcia, san Rocco, un santo vescovo con pastorale, santa Caterina d’Alessandria e san Simeone monaco ed eremita. Il libro che ha in mano rappresenta la regola del monastero di San Benedetto Po in cui visse la sua ultima parte di vita e dove morì nel 1016. Il cervo ricorda la provvidenziale apparizione che questo animale fece alla comunità eremitica, insediata nel Caucaso, che rischiava di morire di fame. La chiesa conserva anche una preziosa Pietàin legno intagliato e dipinto risalente alla prima metà del Settecento la cui committenza si deve alla confraternita del Rosario. Nella parrocchiale è inoltre sepolto un personaggio “eccellente” della letteratura cinquecentesca: sula parete di fondo della navata sinistra si apre il sacello, con relativo busto marmoreo (foto a destra)scolpito da Giovanni Maria Gai nel 1740, del poeta benedettino Teofilo Folengo, noto con lo pseudonimo di Merlin Cocai. Nato da nobile famiglia mantovana nel 1491, qui morì nel 1544. Nel presbiterio una riproduzione fotografica della Pietàricorda l’originale realizzato da Costantino Pasqualotto nel 1735 e attualmente conservato nel museo civico di Bassano.