Azzardo, le associazioni "bocciano" il decreto del governo

La campagna "Mettiamoci in gioco" esprime preoccupazione «per la direzione presa dal governo». Tra i punti critici, la cancellazione dell'autonomia di regioni e comuni per la regolamentazione. La richiesta: stanziare i 250 milioni annunciati, da utilizzare almeno in parte per le attività di prevenzione.

Azzardo, le associazioni "bocciano" il decreto del governo

"Mettiamoci in gioco", la campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, «esprime forte preoccupazione per la direzione presa dal governo in merito al decreto sul gioco d'azzardo». Lo dice don Armando Zappolini, portavoce di "Mettiamoci in gioco".
«Da quanto emerso nell'incontro che la campagna ha avuto con il sottosegretario Pier Paolo Baretta e da quanto si apprende dalla stampa, sono diversi e rilevanti i punti critici. In primo luogo, sarebbe grave che venisse quasi completamente cancellata l'autonomia di regioni e comuni nel regolamentare il gioco d'azzardo sul proprio territorio. Si tratterebbe di un forte passo indietro, non compensato – parrebbe – da una reale regolamentazione del fenomeno in vista di una sensibile riduzione dei rischi del gioco d'azzardo nel nostro paese», denuncia Zappolini.

Meno pubblicità, meno ambiguità, più prevenzione
«In secondo luogo ribadiamo l'importanza che la pubblicità dell'azzardo sia fortemente ridotta, fino al limite massimo consentito dalla legislazione europea. Non servirebbe a molto vietarla solo qualche ora il pomeriggio, per giunta senza che questa disposizione si applichi ai canali televisivi dedicati al gioco e ai programmi sportivi, ad alta audience e a cui specie i più giovani sono molto sensibili».
Inoltre, continua don Armando Zappolini, «apprezziamo l'intenzione del governo di voler ridurre l'offerta dei giochi, ma appare molto discutibile che questo obiettivo venga perseguito diminuendo il numero delle slot, ma non delle vlt – assai più pericolose per la salute – e introducendo delle "gaming hall", luoghi chiusi dedicati solo all'azzardo, che renderebbero meno visibile il fenomeno e più pericoloso il contesto per chi è a rischio di dipendenza».
La campagna chiede infine al governo «di stanziare, effettivamente, i 250 milioni di euro più volte citati proprio dal sottosegretario Baretta, che potrebbero essere almeno in parte utilizzati per le attività di prevenzione, informazione e riabilitazione, non coperte dai livelli essenziali (Lea) che devono essere garantiti in primo luogo tramite i 50 milioni di euro per il gioco d'azzardo previsti nella legge di stabilità», conclude Zappolini.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)