Dehoniani: da un secolo in dialogo con Padova
La parrocchia alla periferia sud di Padova è connotata dalla presenza dei sacerdoti del Sacro Cuore fin dalla sua nascita. I religiosi collaborano anche con la pastorale giovanile e il centro missionario, oltre a sostenere le attività di parrocchie limitrofe. Da un anno Padova è anche la sede della Comunità per l'animazione e l'attività missionaria per l'intero istituto
I rapporti tra la diocesi di Padova e i sacerdoti del Sacro Cuore (dehoniani) risalgono agli albori del Novecento. Gli strumenti che fecero conoscere a tante famiglie padovane la congregazione furono dei giornaletti provenienti dal seminario minore dehoniano di Albino (BG) e dallo Studentato teologico di Bologna.
Emergono tra le figure padovane di sacerdoti del Sacro Cuore alcuni padri della zona di Camposampiero: padre Aquilino Bernardo Longo di Pieve di Curtarolo, missionario per tanti anni tra i pigmei del Congo e poi martirizzato nel 1964, per il quale è avviata la causa di beatificazione, e padre Paolo Moro, innamorato del Sacro Cuore, per il quale predicò, scrisse persino romanzi, ma soprattutto fondò a Bologna, e poi in tutta Italia, l’associazione dei fanciulli Gli amici di Gesù, che poi confluì tra le fila dell’Azione cattolica.
Accanto a questi primi religiosi fiorisce tutta una serie di vocazioni, di padri e di fratelli coadiutori, che seguendo l’esempio del padre Longo sono andati in missione in Congo, in Camerun, in Mozambico, in Argentina e Uruguay, fino alle Filippine e, ultimamente, in Vietnam.
Alla fine degli anni Cinquanta, sapendo che il vescovo Girolamo Bortignon desiderava affidare le parrocchie nuove delle zone periferiche della città a congregazioni religiose, anche i dehoniani si resero disponibili.
Il padre incaricato dell’impresa fu Alfredo Pozzobon che scelse la zona di Padova sud, ritenuta allora fra le periferie più povere della città.
In via del Commissario, diede inizio al piccolo seminario per ragazzi di quarta e quinta ginnasio e alla parrocchia del Crocefisso.
Qualche anno più tardi, dopo la morte improvvisa di mons. Giovanni Strazzacappa, fondatore dell’opera Presbyterium, in via del Santo, i dehoniani acquisirono, su invito della diocesi, anche quest’opera gestendola per circa quattro decenni e destinandola al servizio dei sacerdoti, alla pubblicazione di riviste, all’accoglienza di studenti universitari, sia preti che laici.
La caratteristica che la presenza e il servizio dei dehoniani in diocesi da subito ha voluto assumere è stata quella della comunione con il vescovo, e la pastorale diocesana e vicariale nella disponibilità a servizi ecclesiali richiesti dalla diocesi.
Il costato aperto e il cuore trafitto del Salvatore sono per noi l’espressione più evocatrice dell’amore di Dio per il mondo e per gli uomini. Apostoli dell’amore e servitori della riconciliazione, viviamo la nostra vita religiosa a servizio della chiesa e del mondo. Attualmente a Padova siamo una comunità unica alla Scuola missionaria in via Bembo.
La comunità oltre a essere sempre a servizio della parrocchia del Crocifisso e di alcune parrocchie limitrofe, porta avanti collaborazioni con la pastorale giovanile, si impegna nell’animazione del volontariato in loco e all’estero e da un anno è Comunità per l’animazione e l’attività missionaria di riferimento per tutto il nostro istituto, accogliendo missionari e animando i giovani all’uso del tempo come dono per il volontariato sociale e missionario, in collaborazione assidua con il centro missionario diocesano.