A Proszowice è finalmente Gmg per 1500 padovani
Era il giorno più temuto dal punto di vista della logistica. Ventidue pullman che arrivavano, una messa in piazza con più di duemila persone, trenta pullman che ripartivano per tre ore di viaggio verso Proszowice, cittadina agricola a 30 chilometri da Cracovia dove alloggiano i padovani, lo smistamento nei gruppi, l’arrivo negli alloggi, la distribuzione dei kit e dei permessi.
Salvo qualche disguido per alcuni pullman (bloccati per ore alle frontiere per controlli dopo gli allarmi delle ultime settimane) e qualche altro piccolo intoppo trascurabile per la consegna degli zainetti polacchi e i permessi per raggiungere Cracovia, tutto è filato liscio come l’olio.
Ci rivediamo presto… magari in Italia!
La mattinata è iniziata nella piazza di Cieszyn, città che quasi 371 padovani del “viaggio lungo” hanno imparato ad amare nei giorni scorsi. Un’ondata di mille altri pellegrini, capeggiata dal vescovo Claudio, si è unita alla festa per una celebrazione finale, prima di salutare i nuovi amici e partire per Cracovia. Tra le famiglie ospitanti c’è qualche lacrima di commozione per la fine di questo scambio: ci si promette che ci si rivedrà, un giorno. Si propongono già delle date: l’estate 2017 ai giovani polacchi sembra una data perfetta per visitare Padova, ospitati magari dagli amici a cui hanno dato ospitalità durante la settimana. Se ai primi caldi della prossima estate si vedrà per le piazze del centro storico un numero particolarmente elevato di turisti polacchi, sapete il perché.
Il palco in piazza, da dove sabato si erano esibiti complessi e gruppi folcloristici, ora ospita il centro dell’esperienza cristiana. Una settantina i preti italiani che concelebrano con il vescovo di Padova: a questi una decina di sacerdoti locali, riconoscibili anche al di fuori della chiesa per via di lunghi camici neri o clergymen neri compunti, sempre abbottonati anche con 40 gradi all’ombra.
Servitore di tutti
“Sappiamo come andrà questo viaggio dal punto di vista logistico – ha esordito don Claudio – ma non sappiamo dove ci condurrà dal punto di vista spirituale”. Le letture sono quelle della solennità di San Giacomo Apostolo: “Nel Vangelo Gesù ci dice che chi vuole diventare grande sarà servitore di tutti. È una logica che contrasta con quella della nostra carne, ma apre prospettive diverse per la nostra vita. Dobbiamo unirci, perché aiutandoci reciprocamente possiamo rovesciare il modo di pensare di questo mondo”.
Un nuovo scambio, nuovi amici
Un viaggio più breve di quanto preventivato conduce i pellegrini a Proszowice, cittadina che si sviluppa a partire dalla sommità di una piccola collina. Il paesaggio restituisce intere spianate di verze e di cappucci. Molti giovani vengono radunati nelle scuole e nelle palestre, tra Proszowice e la vicina Klimontov). Qualcuno ha la fortuna di stare invece in famiglia, anche se a quattro chilometri di distanza dal centro cittadino. L’accoglienza è di quelle che non si scordano: ci si capisce anche a gesti.
Musica e reminescenze
Nel grande anfiteatro che ospiterà le catechesi (compresa quella del vescovo Claudio), per alcune ore si susseguono canti e balletti. In particolare, il ballo di gruppo del “Cioccolato”, su una base in inglese per lo più sconosciuta, ha provato entusiasmi tra tanti padovani, che se la ricordavano, riadattata, come tema dell’Acierissimo 2009, e che poi, per otto anni, non avevano più sentito. I giovani che ballano con entusiasmo quel ritornello accattivante all’epoca lo facevano come bambini dell’Acierissimo, quella domenica di maggio di otto anni fa in Seminario Minore. E chi scrive non può che sentirsi un po’ più vecchio.
Oggi, martedì 26 maggio, il primo arrivo nella città di Cracovia e la messa di inizio Gmg presieduta dal cardinal Stanisław Dziwisz.