Emergenza casa, gli sfratti crescono in tutta Italia
La relazione del ministero dell’interno consegna, ancora una volta, un quadro desolante: incrementi percentuali da capogiro in alcune regioni del centro-sud. Aumenti da capogiro anche in Trentino, Torino maglia nera con uno sfratto ogni 227 famiglie. L’anno scorso 150 mila provvedimenti esecutivi.
A dispetto della tanto decantata mini ripresa, del timido rialzo dei consumi, del giudizio positivo emesso a inizio mese dall’Ocse, in Italia l’onda lunga dell’emergenza abitativa non sembra volerne sapere di arretrare.
Ancora una volta, il quadro dipinto dal rapporto semestrale del ministero dell’Interno è quello di un paese sotto sfratto.
I provvedimenti continuano a crescere praticamente ovunque; e se a livello nazionale l’incremento si attesta sui cinque punti percentuali, in alcune regioni ci si trova di fronte ad aumenti da capogiro: è il caso del Molise (+86 per cento), delle Marche (+37), del Trentino (+32) e della Sardegna (+23 per cento).
Il Piemonte, a fronte di un aumento di 12 punti percentuali, resta la terza regione italiana per numero di provvedimenti, preceduta solo da Lazio e Lombardia. Torino, in particolare, si conferma maglia nera a livello nazionale, con un provvedimento di sfratto ogni 227 famiglie: una situazione peggiore si registra soltanto nella provincia di Bari, dove la proporzione è di una famiglia sfrattata ogni 196.
Ma a preoccupare è soprattutto la crescita degli sfratti entrati in fase esecutiva, che a livello nazionale ormai superano i provvedimenti emessi in un rapporto di 2 a 1: vale a dire che, a fronte di 77 mila nuove ordinanze di sfratto, l’anno scorso altre 150 mila sono entrate in esecuzione.
Un dato che, secondo il Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, “sta a significare che si stanno esaurendo le uscite spontanee dalle abitazioni: in altre parole, mentre si va riducendo la capacità delle reti familiari e amicali di assorbire il problema, il sistema di welfare abitativo istituzionale non è in grado di soddisfare la pur minima assistenza”.
Sempre più grande, in effetti, è la pressione che associazioni, movimenti e sindacati di categoria cercano di esercitare sulle agenzie per la casa; le quali, ancora secondo un rapporto del Sicet, oggi gestirebbero uno dei patrimoni immobiliari più vecchi al mondo.
Ancora una volta, il 90 per cento dei provvedimenti è riconducibile a situazioni di morosità incolpevole.
In altre parole, in Italia, chi smette di pagare l’affitto nove volte su dieci lo fa per circostanze indipendenti dalla sua volontà: le più frequenti sono licenziamenti e cassa integrazione, seguite da separazioni, lutti e deterioramento delle condizioni di salute.
Un dato che in alcune province risulta addirittura peggiore; è ancora il caso di Torino, che appena due anni fa si conquistò lo scomodo titolo di “capitale italiana della morosità incolpevole”: qui, a situazioni di questo genere sarebbe riconducibile oltre il 98 per cento dei sfratti.