La Compagnia Della Torre porta sul palco l’attualità e i suoi contrasti
Una quindicina tra attori, scenografi e tecnici formano la compagnia amatoriale della Torre nata a Piove di Sacco, ma che è ben conosciuta e attiva anche a Legnaro e, soprattutto, a Ponte San Nicolò. Fino a marzo va in scena la quinta rassegna "PonTeatro".
Fare teatro in lingua veneta senza Carlo Goldoni, Gino Rocca ed Eugenio Ferdinando Palmieri.
Sostituire il tradizionale dialetto di Arlecchino e del Sior Todero Brontolòn con la lingua di Manzoni. Non solo far ridere ma parlare della quotidianità, dell’integrazione e dell’incontro tra culture.
È questa la sfida della Compagnia della Torre, fondata nel 1993 a Piove di Sacco e che concentra gran parte della sua attività proprio nella Saccisica, tra Piove, Legnaro e Ponte San Nicolò.
«La compagnia è nata dopo un corso di teatro che ho tenuto a Piove di Sacco nel 1993 – racconta il direttore artistico Antonio Zanetti – abbiamo iniziato a collaborare con la cooperativa Chiaro e tondo che gestiva il Politeama di Piove e ci si è accorti subito che si trattava di una realtà che “funzionava”».
La compagnia ha sempre unito due vocazioni: portare il bel teatro – amatoriale e professionista – nei comuni dei dintorni ed essere protagonisti sopra il palcoscenico.
Attualmente sono 15 le persone, dai 34 ai 55 anni, che fanno parte della compagnia, tra attori, scenografi e tecnici. Per loro, tutti volontari, non c’è nemmeno un rimborso spese, nonostante le prove settimanali (a volte bisettimanali) nella casa delle associazioni di Legnaro e le venti repliche ogni anno.
La presidente è Nadia Savio: anche lei, come il regista Antonio Zanetti, abita a Ponte San Nicolò.
È la scelta del repertorio, spesso molto ricercato, a contraddistinguere la Torre
«Il nostro primo spettacolo, nel 1994, è stato Non sparate sul postino di Derek Benfield. Siamo stati i primi a portarlo in Italia». Di commedia brillante in commedia brillante, spesso la strada della compagnia si è incrociata all’attività drammaturgica del suo direttore artistico, Antonio Zanetti.
Tra le opere rappresentate che portano il suo nome Donne di venerdì, Viva, viva il podestà! e Le impiegate. «Abbiamo voluto sempre mettere in scena testi divertenti, che facciano sorridere, ma che offrano pure uno spunto utile per lo spettatore che ci viene a vedere. Preferiamo un applauso e una risata in meno, ma uno spunto di riflessione e di dibattito in più».
Nel 2013 Nives Vadesi ha adattato per la compagnia Pane e tulipani di Silvio Soldini per la commedia Passaggio a Venezia, con la benedizione dello stesso regista cinematografico. In questi mesi Zanetti e soci portano in scena Occupazione abusiva; traduzione da Jean Marie Chevret, che parla di integrazione e che ha vinto il premio per la solidarietà e l’antirazzismo da parte dell’Onu.
«Chevret racconta in chiave divertente – conclude Zanetti – le peripezie di un ragazzo francese di origine algerina che viene discriminato proprio per la sua etnia. Abbiamo debuttato a novembre a Piove di Sacco, a pochi giorni di distanza dalle stragi di Parigi. È il nostro modo di ribadire quanto sia importante parlarsi e conoscersi: solo così può venire meno ogni discriminazione».
Fino a marzo c'è "PonTeatro"
Ha preso il via il 16 gennaio la quinta rassegna “PonTeatro”, cinque spettacoli, uno ogni due settimane, il sabato sera alle 21 nella sala civica Unione Europea, in via Mazzetto a Ponte San Nicolò, organizzati dalla compagnia della Torre.
Il 30 gennaio il Teatro dei pazzi rappresenta Storie de casa nostra di Giovanna Digito. Il 13 febbraio il grande classico di Carlo Goldoni Le baruffe chiozzotte con gli attori autoctoni del Piccolo teatro città di Chioggia. I promessi sposi dal classico di Manzoni andranno in scena con Teatro immagine il 27. Il 5 marzo chiuderanno la rassegna i padroni di casa con Occupazione abusiva di Jean Marie Chevret.
Ai non abbonati è consigliata la prenotazione in biblioteca nei giorni che precedono gli spettacoli chiamando il numero 049-8961532.