Vescovana, alla scuola dell'infanzia protagonisti i genitori
Le suore salesie, storica presenza nella scuola dell'infanzia di Vescovana, ha attivato una serie di nuove energie da tre comunità: Santa Maria d'Adige e Barbona oltre a Vescovana. Moltissime le proposte per i piccoli, dalla musica all'arte, dal nuovo al computer, e per i genitori, soprattutto sul versante della formazione all'ascolto e all'osservazione.
Nuovo cammino e nuovo percorso per la scuola dell’infanzia di Vescovana all’insegna della collaborazione fra comunità.
Dopo il ritiro delle religiose salesie, a causa dell’avanzata età delle suore presenti e della mancanza di possibilità di ricambio, è iniziato un percorso diverso, che passa attraverso la collaborazione fra le comunità parrocchiali e non solo per garantire l’apertura e consentire di offrire un servizio al passo con i tempi. Da parte dell’amministrazione comunale, che è prossima all’erogazione di un contributo, l’impegno per non perdere un patrimonio educativo, e nello scorso anno l’impegno per una convenzione che ha permesso la presenza di una persona, impegnata in lavori socialmente utili, per 20 ore settimanali.
Ma questo è uno solo dei diversi tasselli di impegno corale dimostrato da molti. «Per noi si è trattato di un anno positivo – spiega don Alberto Salvan, parroco di Vescovana – specialmente per l’attenzione e la presenza del personale, ma anche delle tre comunità parrocchiali, di Vescovana appunto, di Santa Maria d’Adige e di Barbona, che continuano a credere in questa proposta, non solo a parole, ma con i fatti».
Grazie alla partecipazione di tutti, in primo luogo del comitato genitori, sono state messe in atto diverse proposte per circondare l’istituto di partecipazione corale. Un primo passo è stato quello delle adozioni di vicinanza, andando a chiedere un contributo di 10 euro al mese per pagare parte della retta per un bambino in difficoltà, una proposta che è stata accolta con entusiasmo, anche da persone che non erano coinvolte direttamente nel funzionamento della scuola. E poi le classiche proposte di solidarietà, come il canto della chiarastella, la festa della mamma, le serate dedicate al benessere, e le vendite dedicate con varie proposte, tutte con il ricavato devoluto per la scuola materna.
Nello stesso tempo un’attenzione particolare è andata anche al funzionamento del plesso scolastico, definito amichevolmente “una piccola scuola con tanti progetti”. Si va dal prestito dei libri alle iniziative teatrali, per continuare con la proposta del nuoto presso gli impianti di Sant’Urbano, l’approccio alla musica, il progetto per conoscere l’arte in collaborazione con palazzo Roverella a Rovigo, le attività di educazione motoria e psico-motoria, senza dimenticare una prova al mese per la sicurezza, fatta per gioco ma con molta serietà, e ancora il progetto per la conoscenza del computer, in vista del passaggio alla scuola primaria.
Per i genitori c’è invece la proposta di un progetto di ascolto e osservazione preventiva. «Ci sentiamo coinvolti in un percorso che siamo convinti possa continuare bene – tiene ribadire Davide Gasparini, a nome del comitato genitori – in particolare per il piano formativo che è ben avviato. Siano contenti e ringraziamo in particolare anche il personale educativo, che si impegna al massimo».
Un cammino quindi che procede bene, nonostante le difficoltà del momento di passaggio dalle religiose al personale laico, e che è stato coronato dal riconoscimento del ministero dell’istruzione della scuola dell’infanzia come luogo possibile per lo stage per chi frequenta la facoltà universitaria di scuola della formazione primaria. Il nome della scuola, Idita Bentivoglio d’Aragona, ricorda la fondatrice, nobildonna giunta a Vescovana, che ha voluto lasciare l’edificio in donazione alla parrocchia. Attualmente la scuola dell’infanzia, collocata nell’edificio di proprietà parrocchiale, ospita 42 piccoli allievi, provenienti dai tre comuni coinvolti nel progetto e anche da paesi limitrofi, che sono seguiti da due insegnanti. I pasti sono preparati all’interno della struttura, con la presenza di una cuoca e di un menu approvato dall’Ulss 17. È presente anche un’addetta alle pulizie, ora assunta, in precedenza titolare di una borsa lavoro erogata dalla regione e dalla fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo.