San Valentino a Padova: il patrono degli innamorati nell'arte e nella venerazione
14 febbraio: san Valentino. Anche nella diocesi di Padova il santo patrono degli innamorati (ma anche degli epilettici) è venerato e ricordato nell’arte. A Monselice, inoltre, si conservano le reliquie del corpo di un santo con il suo nome.
È il patrono degli innamorati e degli amanti, anche se questo legame è probabilmente più frutto di leggenda e di successivi ricami “romantici” che di realtà storica.
Quello che sappiamo di Valentino, vescovo di Terni nel III secolo dopo Cristo, è che fu decapitato in età avanzata durante una delle ultime, e non per questo meno feroci, persecuzioni contro i discepoli di Gesù di Nazareth. Il martirologio romano di lui ci dice solo che era un martire e che fu sepolto – secondo la tradizione da tre nobili ateniesi che dopo, come lui, sarebbero stati chiamati al sommo sacrificio – a Roma, sulla via Flaminia, presso il ponte Milvio.
Nonostante l’alone di mistero, dovuto anche all’antichità e alle frammentate informazioni che abbiamo sulla figura di questo vescovo e martire, il suo culto si è diffuso a macchia d’olio, ben prima che un poeta inglese del Trecento associasse il giorno del suo ricordo – il 14 febbraio – con quello dell’inizio della stagione degli amori di alcune specie di uccellini.
Nella Diocesi di Padova sono tanti gli oratori che portano il suo nome: Este Santa Tecla, Grumello, Quero, Salcedo, San Siro di Bagnoli, Segusino, Stoner e Zovon. Da citare, poi, alcune opere d’arte: nella chiesa di Gallio è conservata la pala “San Valentino in gloria”, opera del 1836 di Francesco Facci Negrati. Risale invece al 1943 “San Valentino guarisce un epilettico” (nella foto) di Teodoro Licini, che si trova a Guia San Giacomo.
Oltre che dagli innamorati, infatti, San Valentino è pregato dagli epilettici e anche da chi soffre di malattie al ventre.
Infine, nell’oratorio di San Giorgio di Monselice, all’interno del santuario delle Sette Chiese che conserva le reliquie di tanti antichi martiri proto-cristiani, è custodito e venerato un corpo che porta il nome di san Valentino. In virtù di questo ospite illustre anche l'oratorio di San Giorgio, specie nelle vicinanze del 14 febbraio, è oggetto delle visite di tante coppie di fidanzati che vengono a pregare sul loro amore.