Montegrotto. "Aggiungi un posto a tavola" per i migranti
In occasione del Natale, una decina di famiglie della comunità sampietrina apre le porte di casa propria ai giovani africani, titolari di protezione internazionale, che vivono a Mezzavia.
«Aggiungi un posto a tavola che c’è un amico in più (…) dividi il companatico, raddoppia l’allegria». Chi di noi non si è mai seduto a tavola canticchiando spensieratamente questa famosa canzone di Gianni Dorelli?
Se ci riflettiamo bene, questi versi contengono un messaggio importante e di grande attualità: fare il bene fa bene prima di tutto a chi lo fa.
Con questa prospettiva di condivisione, dalla parrocchia di Montegrotto giunge un invito a tutte la famiglie ad accogliere per il pranzo di Natale uno o due giovani rifugiati che risiedono nella casa Santa Chiara di Mezzavia. I ragazzi sono titolari di protezione internazionale e ospiti del progetto Sprar del comune di Montegrotto.
«Vorremmo che questa fosse una “non notizia”. Nella nostra società ci sono tante persone, italiane e straniere, che si trovano in condizione di povertà non soltanto di mezzi, ma anche di attenzioni perché vivono da sole. Sarebbe bello poter aprire spesso le porte della nostra casa a questi fratelli», commenta il parroco, don Roberto Bicciato, che accoglie abitualmente persone sole e bisognose in occasione delle feste della comunità.
La parrocchia sampietrina risponde con una generosità che fa ben sperare. Sono infatti una decina le famiglie che hanno aderito all’iniziativa, dando ospitalità a 11 dei 14 migranti presenti a Mezzavia. Gli altri tre trascorreranno il Natale con amici che risiedono fuori dal paese.
«Abbiamo deciso di accogliere l’invito del nostro parroco perché è triste sapere che poco lontano da te, che vivi il Natale circondato dal calore dei tuoi cari, c’è qualcuno che pensa alla propria famiglia lontana ed in queste occasioni si sente maggiormente la mancanza delle persone lontane», dichiara una delle famiglie, che preferisce rimanere nell’anonimato.
Aboubarak è un diciottenne sorridente che viene dalla Guinea. «Sono felice di questo invito perché in Guinea ho un fratello più piccolo e uno zio, al quale sono molto legato, che ha quattro mogli, una ventina di figli e non so quanti nipoti e mi piaceva trascorrere le feste circondato da una grande famiglia». Aboubarak è musulmano, ma il Natale è la festa che abbatte tutte le barriere e che avvicina tutti nell’amore e nella solidarietà. A Babbo Natale non chiede nulla. «Lui sa», conclude Aboubarak.
Invece Kelvin ha le idee chiare sul dono da chiedere a Natale. Lui viene dalla Nigeria, dove ha lasciato altri fratelli, e qui vorrebbe trovare tanti amici coi quali condividere l’entusiasmo dei suoi vent’anni perché anche a lui manca il calore della famiglia e dell’amicizia.
L’ospitalità della parrocchia non si limita all’invito di persone sole ai pranzi comunitari. Parte della canonica è infatti riservata all’accoglienza di persone o famiglie residenti nel comune di Montegrotto che sono rimaste senza dimora. Anche ora vi risiedono persone in questa situazione.
La parrocchia garantisce loro il vitto e l’alloggio per un anno, il tempo normalmente necessario per reinserirsi nel mondo del lavoro e trovare una nuova abitazione.