Mezzo secolo fa il martirio di padre Bernardo Longo
Cinquant’anni fa padre Bernardo Longo, missionario dehoniano originario di Curtarolo, moriva a Mambasa, nello Zaire, condannato a morte da rivoluzionari dell’etnia simba e trucidato con due pallottole alla testa e più di duecento colpi di lancia.
Una morte che va ricordata e celebrata. Per questo la parrocchia di Curtarolo ha deciso di far memoria di questa straordinaria figura di martire, facendo riscoprire alla comunità la vita e il carisma.
«Aver dato i natali a un martire missionario – afferma il parroco, don Lorenzo Donà – ci è da stimolo ed esempio per imparare a vivere con coerenza e fino in fondo la nostra fede e testimonianza cristiana. Padre Longo era una persona intraprendente, inventiva, coraggiosa e fedele, molto devota alla Madonna. Da lui giungeva un invito continuo alla preghiera. Questo è lo stile che vogliamo fare nostro e qui sta il perché della decisione di recuperare la sua memoria puntando sull’aspetto spirituale».
Grazie al contributo e impegno dell’Associazione sostenitori dell’opera di padre Longo è stato predisposto un programma di celebrazioni.
Sabato 18, in sala forum a Curtarolo alle 20.30, i padri scalabrini proporranno, a ingresso gratuito, il musical Frontiere. Don Gaetano Borgo, direttore dell’ufficio missionario e cantautore, animerà la serata di ascolto musicale di sabato 24 nella chiesa parrocchiale, e sarà presente con una testimonianza alle diverse celebrazioni eucaristiche di domenica 26.
Lunedì 3 novembre alle 20.30 in chiesa a Curtarolo si terrà una messa di suffragio nel 50° anno della morte di padre Longo, presieduta da padre Renzo Busana, missionario in Congo nei luoghi del martire, e concelebrata dai padri dehoniani.
Domenica 9, a conclusione degli eventi in ricordo del martirio, la celebrazione delle 11 sarà presieduta da mons. Antonio Mattiazzo.
In occasione del 50°, è stato anche ristampato il diario di padre Longo "L’opera continua..." con la pubblicazione di foto relative agli ultimi lavori effettuati, nel periodo da gennaio 2014 a oggi, da padre Silvano Ruaro, nella missione di Nduye, tanto amata da padre Longo. I lavori in Zaire, come la ristampa del diario, sono stati resi possibili grazie anche al contributo dell’Associazione sostenitori dell’opera di padre Longo.