Il vescovo Claudio: «Il Signore vi benedica, buon Natale a tutti»
Gli auguri del vescovo Claudio per il Natale che viene. Ai giovani, a chi è in età avanzata, ai lavoratori, alle famiglie, ai sindaci e amministratori, ai cristiani
Buon Natale!
Buon Natale, giovani!
In 5 mila della Chiesa padovana avete raccontato le vostre attese e presentato le vostre domande a noi cristiani adulti con l’esperienza che state – e stiamo – vivendo del Sinodo dei giovani. Ora da 158 di voi verrò aiutato a discernere e accogliere le vostre indicazioni. Accanto a voi ci sono tanti giovani studenti universitari provenienti da fuori Diocesi, ospiti della nostra città: grazie ragazzi per la bellezza del vostro allegro passeggiare per le vie della nostra città.
Il Signore vi benedica, giovani!
Buon Natale, uomini e donne di età avanzata!
Siete parte preziosa e rilevante delle nostre comunità sociali. Vi immagino nelle vostre case con accanto qualcuno che vi vuole bene, a cui trasmettete la sapienza del vivere. So anche di tante solitudini, di limitazioni nella salute e nella mobilità, di insicurezze economiche! Sono numerose le risposte offerte dalle nostre città per alleviare le preoccupazioni della vecchiaia, ma spero che sapremo – come Chiesa e come istituzioni civili – fare sempre meglio per essere riconoscenti verso chi ha lavorato e ha amato tanto nella lunga vita. Ho la speranza che a guidare l’organizzazione dei servizi per anziani e ammalati non siano solo criteri legati a interessi aziendali, ma alla solidarietà e alla centralità della persona.
Il Signore vi benedica, anziani, offrendovi consolazione e fiducia!
Buon Natale, lavoratori!
Un lavoro degno, solidale, creativo è il vostro legittimo desiderio. Il lavoro è la sede in cui maturiamo molta parte della nostra serenità. A chi lo vede minacciato o indegno vorrei dire “coraggio!”: lottiamo insieme per umanizzarlo. Soprattutto in questo frangente, che mai passa, di crisi economica, penso ai tanti che vivono le difficoltà legate al lavoro: i giovani che non lo hanno ancora trovato; uomini e donne che lo hanno perso, tra cui molti cinquantenni che faticano a rientrare nei circuiti lavorativi; quanti vivono situazioni occupazionali precarie o insicure…
Il Signore vi benedica, lavoratori, e renda il vostro lavoro occasione di benedizioni!
Il Signore benedica e non faccia perdere la tenacia e la speranza a voi che vivete la precarietà e la ricerca del lavoro!
Buon Natale, care famiglie!
Oggi non è più scontato sognare di avere una famiglia e sono molte le insicurezze, gli ostacoli e gli indebolimenti. Ma lasciarsi rubare la speranza di costruire una propria famiglia nella quale trovare pace e serenità significa aver perso un pezzo importante del senso della vita.
Il Signore vi benedica tutte, famiglie, vi sostenga nelle difficoltà e possiate mostrare a tutti la grandezza e bellezza di questa vocazione!
Buon Natale, cari sindaci e amministratori di “cose pubbliche”!
Ci sono molti aspetti del nostro convivere che dipendono dalle vostre scelte politiche. Vi affido la domanda di attenzione per i poveri, italiani e non italiani; vi ricordo i fratelli e le sorelle “profughi”: stanno “elemosinando” la nostra attenzione umanitaria. Sono i più deboli e i fragili che hanno bisogno della vostra visione politica, ma tutti abbiamo bisogno di sentirci accompagnati e sostenuti in un cammino di convivenza pacifica, che ricostruisca fiducia tra le varie realtà che compongono le nostre comunità civili. Non si governa fomentando divisioni e paure: alla lunga si creerebbero comunità violente e individualistiche, dove si vive gli uni contro gli altri. Servire la partecipazione di tutti, la convivenza pacifica, la giustizia sociale è compito impegnativo ma bello.
Il Signore vi benedica, amministratori pubblici, donandovi sapienza e forza!
Buon Natale, cari Cristiani!
Anche la nostra vita terrena è formata da giovinezza, lavoro, vecchiaia. Anche noi abbiamo famiglia, e alcuni di noi stanno amministrando realtà pubbliche. Anzi sono ancora molti i cristiani “seminati” nel mondo. Spesso siamo presenti con discrezione senza far notare esteriormente la nostra identità e la nostra fede; altre volte siamo nella necessità e nella grazia di dichiarare la nostra fede e di rendere visibile che viviamo la nostra esperienza di servizio come risposta a una vocazione religiosa che ci ha “mandati” nel mondo per amore e per promuovere giustizia, pace, solidarietà.
Il Natale del Signore ha seguito questa stessa logica: Dio si è messo tra noi, si è confuso con noi, si è sporcato le mani con le nostre angosce e le nostre speranze, con la nostra vita. Adesso tocca a noi stare, nel suo nome, tra le cose del mondo con la nostra autenticità e con la speranza che il Signore Gesù si serva di noi come sale e come luce per tutti.
Alcuni tra i cristiani hanno servizi che li espongono particolarmente. Penso con affetto ai presbiteri, ai diaconi, ai catechisti, agli educatori dei giovani, ai religiosi e alle religiose, agli insegnanti di religione: a voi, con un abbraccio affettuoso, vorrei porgere i miei auguri di buon Natale: le fatiche e gli errori non vi scoraggino nel rispondere generosamente alla chiamata di Dio a seguire Gesù nel servizio gratuito e misericordioso verso tutti gli uomini e le donne tra i quali siamo stati mandati.
Buon Natale Chiesa di Padova e buon Natale a tutto il territorio in cui vivi, da Vicenza a Venezia, da Treviso a Belluno.
A tutti, Buon Natale!
+ Claudio Cipolla
vescovo di Padova