Fuci. Continua il percorso sulla corporeità
Il gruppo Fuci di Padova dedica il percorso spirituale al tema della corporeità, per riscoprirla come via privilegiata della relazione.
«Vivere la condizione umana è vivere la corporeità», sostiene Luciano Manicardi, priore di Bose, nel suo libro Il corpo. A partire da quest’idea, il gruppo Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) di Padova ha voluto inserire nelle sue attività annuali un percorso di approfondimento sul tema, alla scoperta del corpo come via di relazione. Ogni anno la Fuci, che è composta da una ventina di giovani universitari e si ritrova ogni mercoledì dalle 18:30 nel centro universitario di via Zabarella, sceglie le tematiche da affrontare in tre diversi filoni (universitario, socio-politico e spirituale), provocata dall’attualità, dai diversi studi dei partecipanti, dal confronto con i coetanei, anche lontani dalla fede o appartenenti ad altre confessioni o religioni.
È proprio l’esperienza ecumenica e la vicinanza con i giovani valdesi e metodisti di Padova che ha fatto sorgere l’esigenza di interrogarsi sulla sessualità e su come la Scrittura e la chiesa trattino questo argomento. Accanto al percorso universitario sulle radici del gruppo padovano e a quello socio-politico sulla criminalità organizzata ne è stato quindi pensato uno spirituale sul corpo.
Il primo semestre è stato dedicato all’approfondimento dalla tematica in relazione alla Parola di Dio, alla filosofia e alla letteratura, accompagnati dalla lettura di Il corpo di Manicardi e dalla presenza di don Marco Barcaro, l’assistente del gruppo, che ha aiutato a comprendere la visione del corpo nella tradizione ebraica, molto diversa dalla nostra: lo spirito infatti non è separato dal corpo, ma anzi ne fa parte, in una concezione unitaria; il corpo mangia, prega e ama, è quindi in relazione. Ed è questo il focus della seconda parte del percorso, iniziata giovedì 21 dicembre insieme a padre Matteo Ferrari, monaco di Camaldoli e biblista, in un incontro sulla sessualità di Gesù. Padre Ferrari ha sottolineato come Gesù vivesse la propria corporeità in modo maturo e ricco, con tutti, e di come la cosa fosse particolarmente visibile nel suo rapporto con le donne. In una società e in un tempo in cui le donne non erano pari agli uomini, Gesù si relaziona con loro in modo libero e liberante. Vive fisicamente le sue emozioni, guarisce fisicamente, si lascia toccare e a sua volta tocca, senza paura o imbarazzo. Ha vissuto da uomo, fino in fondo.
L’aspetto che più ha colpito i fucini presenti all’incontro è stata la tranquillità e la serenità con cui padre Matteo ha affrontato un argomento che per tanti è ancora un tabù.
«In realtà – dice Chiara Sormani, presidente femminile del gruppo – la cosa non avrebbe dovuto stupirci troppo: il teologo valdese Paolo Ricca dice sempre che i biblisti sono persone libere. A volte come chiesa pecchiamo di poca lettura della bibbia, e invece è importante tornare alla fonte per avere uno sguardo libero».
Forte di questa consapevolezza, la Fuci continuerà il percorso sulla sessualità nei mesi di marzo e aprile, leggendo Coppia e gratuità di Carmine Di Sante e l’inno alla carità di san Paolo, che si trova nella prima Lettera ai corinzi ed è anche il centro dell’esortazione apostolica di papa Francesco Amoris letitia. Lo stile è sempre quello dell’approfondimento, accompagnato dall’esercizio dello spirito critico. Per info: pagina Facebook Fuci Padova.