Don Mirco Zoccarato: «Al sinodo dei vescovi anche la voce dei giovani di Padova»
A Bologna, dal 20 al 23 febbraio, si è tenuto il convegno nazionale di pastorale giovanile “La cura e l’attesa”, appuntamento che raccoglie i frutti della gmg di Cracovia e mette in moto la Chiesa italiana verso un altro appuntamento universale: il sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018 che il papa ha voluto dedicare al tema dei giovani. Don Mirco Zoccarato, direttore della pastorale giovanile di Padova, racconta il cammino della pastorale giovanile Italiana sul quale si innesta anche il percorso del Sinodo dei Giovani di Padova.
Padova si è già messa in cammino. E presto non sarà sola. A Bologna, dal 20 al 23 febbraio, si è tenuto il convegno nazionale di pastorale giovanile “La cura e l’attesa”, appuntamento che raccoglie i frutti della gmg di Cracovia e mette in moto la chiesa italiana verso un altro appuntamento universale: il sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018 che il papa ha voluto dedicare al tema dei giovani. Nel documento preparatorio “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale” papa Francesco non solo si è rivolto ai ragazzi, ma ha predisposto un questionario, diviso per temi e con domande rivolte direttamente a loro a seconda del continente in cui vivono, le cui risposte costituiranno la base sulla quale lavoreranno i vescovi tra poco meno di un anno e mezzo.
«Il responsabile nazionale don Michele Falabretti – spiega il direttore della pastorale giovanile padovana don Mirco Zoccarato – ha invitato ogni diocesi italiana a coinvolgere i suoi giovani per rispondere a queste domande. Il percorso si aprirà il 9 aprile 2017, la prossima domenica delle Palme, e si concluderà nell’agosto del 2018, accompagnato dal brano del vangelo di Giovanni (1, 36-39), scelto dal papa per il sinodo e che contiene la chiamata di Gesù ai primi due discepoli “Venite e vedrete”».
Si partirà consegnando ai giovani un “segnapasso”, una custodia trasparente con dentro la lettera del papa, e ci si ritroverà a camminare nell’agosto 2018 prima verso i “Santi locali”, valorizzando cammini come la via di Sant’Antonio o la via Francigena, per poi convergere tutti insieme a Roma, per un sabato sera e una domenica mattina con il papa in stile gmg: non accadeva da Loreto 2007.
«Il senso di andare a Roma – prosegue don Mirco Zoccarato – è di consegnare simbolicamente le risposte elaborate nelle varie diocesi italiane al papa, perché si fondano con tutte quelle della chiesa universale in vista del sinodo dei vescovi. Lì dentro, idealmente, ci sarà anche il frutto del sinodo dei giovani di Padova».
Il percorso, però, potrà anche rimettere al centro una seria riflessione sul ruolo dell’educatore, chiamato a fare da tramite, con linguaggi nuovi, verso il mondo dei giovani: «Don Michele Falabretti, a Bologna, ci ha spiegato come siano i giovani stessi che ci spingono a rischiare qualcosa, a uscire dalle nostre sicurezze e dalle nostre depressioni, specie quando ci sentiamo portati a cercare un nido dove custodire il “piccolo gregge” che ci è rimasto. Nell’educatore c’è un riferimento pastorale strategico e vanno creati percorsi di accompagnamento. Non è più possibile ritardare la tessitura di legami e alleanze, siamo tutti sulla stessa barca».