Borgo San Zeno in festa per il 175°. «Siamo piccoli ma attivi»
Domenica 10 maggio Borgo San Zeno, parrocchia del vicariato di Montagnana, festeggia il 175° anniversario della consacrazione. Alla messa delle 10.30, presieduta dal vescovo Antonio, quindici ragazzi di quinta elementare riceveranno cresima e prima comunione. Nel pomeriggio una serie di proposte per bambini e famiglie all'insegna della festa e della condivisione.
Le date contano. Il 10 maggio del 1840, l’allora vescovo di Padova mons. Modesto Farina consacrava e dedicava la chiesa parrocchiale di Borgo San Zeno, a Montagnana. 175 anni dopo, un altro vescovo di Padova è presente nella parrocchia che porta il nome del vescovo “moro” che evangelizzò il Veronese.
«Si hanno notizie di una parrocchia vera e propria, con un sacerdote residente, fin dal 1522 – racconta il parroco don Massimo Barotto – Da allora si sono succeduti ben trenta parroci». Ma le radici cristiane sono ancora più profonde. «La chiesa, nei primi secoli dell’era cristiana era un tempietto, che poi è stato trasformato in edicola e adattato al culto cristiano. Con il tempo l’edicola divenne cappella e la cappella chiesa: gli ultimi ampliamenti e le modifiche risalgono appunto al 1820».
Antico il legame con il patrono di Verona: «Siamo vicini a Verona, di qui passava l’Adige: gli abitanti invocavano san Zeno come protettore efficace dai pericoli delle acque». Ora, accanto a san Zeno, la comunità venera come patroni san Cesario, di cui custodisce le reliquie, e la Madonna del Carmine, celebrati insieme all’interno della festa della comunità del 16 luglio.
Ora, però, è il “compleanno” della chiesa a guidare i festeggiamenti. Un festeggiamento che si inserisce nella vita di una comunità che si ritrova di fronte a un “traguardo” importante. «Domenica 10 maggio, all’interno della messa delle 10.30 presieduta dal vescovo Antonio Mattiazzo, quindici ragazzi di quinta elementare riceveranno la cresima e la prima comunione». Sono i primi con un nuovo stile. «Già da alcuni anni, ancor prima delle nuove indicazioni della diocesi, avevamo cominciato a sperimentare una nuova formula di iniziazione cristiana. Questi sono i primi che raggiungono il traguardo dei sacramenti. Il nostro percorso, molto simile a quello attuale, ora adottato per i nuovi gruppi, prevedeva il ricordo del battesimo nel terzo anno, la celebrazione del sacramento della penitenza il quarto anno e il quinto la cresima e l’eucaristia. Questi ragazzi continueranno il loro cammino nei gruppi parrocchiali e in Azione cattolica».
La presenza del vescovo è carica di aspettative. «Desideriamo che ci riconfermi nella nostra fede, che ci dia sempre nuovo slancio, energia, proprio come è sempre capace di fare, per farci andare avanti come comunità, una famiglia di famiglie. Continueremo a sentirlo come padre anche al termine del suo servizio». La carica c’è. «Siamo una parrocchia piccola, di 1.400 abitanti, ma molto vivace e molto attiva. Nonostante le dimensioni, da noi sono scaturite molte chiamate alla vita religiosa: don Lorenzo Voltolin, mons. Giancarlo Ceccato e padre Livio Folcato sono proprio originari di San Zeno. La scuola dell’infanzia lavora bene ed è molto apprezzata, in più abbiamo una casa alpina, a Posina, sotto il Pasubio, che è molto usata dalla nostra comunità ma viene messa a servizio anche delle comunità vicine».
Nel pomeriggio di domenica 10 maggio, la festa continua alle 16 in piazza, con giochi per i bimbi e una caccia al tesoro in bicicletta. Alle 19, stand gastronomico aperto a tutti: se il tempo sarà clemente si cenerà in piazza. Ma dopo la festa, bisognerà ripartire: «Il cammino adesso si fa più significativo. A settembre dovremo ripartire con questi ragazzi con un lavoro del tutto diverso rispetto a quello che si è fatto fino ad adesso. Adesso si cambia, e in questo la pastorale giovanile ricoprirà un ruolo importante. Dovremo allargare gli orizzonti, anche nell’eventualità di una futura unità pastorale».