Barbano è in festa: insieme ai religiosi, vicino a chi sta soffrendo
La festa della sardea a Barbano, nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo dal 15 al 18 giugno e dal 21 al 25, non è solo occasione per fare sagra, come nelle migliori tradizioni, ma anche per raccogliere fondi per la Città della Speranza e per festeggiare i religiosi nativi. Quest'anno tocca a suor Anna Pontarin.
A Barbano, nella parrocchia dei santi Pietro e Paolo, dal 15 al 18 giugno e dal 21 al 25 torna la tradizionale sagra, conosciuta anche come “festa dea sardea” perché da un ventina d'anni è stato ripreso questo prodotto gastronomico tipo veneto e proposto in diverse versioni, in saor, fritto, ai ferri e impanato.
«Quest'anno – specifica Nazzareno Carraro presidente dell'associazione Barbano insieme che organizza la sagra – abbiamo ottenuto anche il patrocinio del consiglio regionale del Veneto, proprio per la sardea. Oggigiorno nelle famiglie non si usa più cucinarla, ma è un piatto genuino, povero, ma gustoso. Accanto all'aspetto gastronomico non mancano i divertimenti tipici delle sagre: serate di musica, luna park, senza però dimenticare l'aspetto della solidarietà e l'attenzione verso la nostra comunità e i parrocchiani che hanno preso i voti».
È tradizione infatti che l'ultima domenica di festa venga dedicata a quei parrocchiani che festeggiano un anniversario religioso particolare.
Domenica 25 quindi, dopo la celebrazione della messa cantata alle ore 10 ci si trova tutti insieme presso lo stand gastronomico per un momento comunitario.
«Quest'anno festeggiamo suor Anna Pontarin – specifica don Silvano Guzzonato, il parroco – che il 30 aprile scorso ha fatto la professione solenne entrando nella famiglia delle suore terziarie francescane elisabettine. Negli anni scorsi abbiamo ricordato altri religiosi, segno che la nostra terra è ancora buona, germe di vocazioni religiose e che le nostre famiglie sono ancora luoghi dove la fede è viva. È un'occasione per sentirci vicini a suor Anna e ai suoi familiari».
A celebrare la messa ci sarà padre Claudio Battagion, francescano, nativo di Barbano ora a san Vito al Tagliamento.
«Con padre Claudio – interviene suor Anna Pontarin – condivido il carisma francescano. Ormai sono tanti anni che vivo fuori da Barbano, ma è bello condividere questo momento di festa e l'eucaristia con la mia comunità».
Un altro appuntamento importante nel programma della sagra è il 22 giugno con la cena solidale
Negli anni scorsi si organizzava il memorial Ambra, un gran galà di orchestre di ballo liscio che si esibivano gratuitamente e il ricavato andava a favore della Città della Speranza.
«Quest'anno – specifica Carraro – abbiamo pensato ad una cena, su prenotazione con menù fisso. Il ricavato andrà sempre alla ricerca. Abbiamo da anni un occhio di riguardo per la Città della Speranza e vorremmo riuscire a raccogliere 3 mila euro. Sono previsti 500 coperti, il costo della cena è di 15 euro per gli adulti e 10 per i bambini».
Il resto del programma
Nelle altre sere si alternano sul palco diverse orchestre di musica e ballo liscio.
Niente pesca di beneficenza, ma dopo la cena solidale i 110 bambini della scuola dell'infanzia parrocchiale con i loro genitori chiuderanno l'anno scolastico.
«Sono momenti per pensare agli altri – sottolinea il parroco – ma anche per mettere al centro la comunità. La sagra è possibile grazie al contributo di tanti volontari che si danno da fare. Tutto il paese partecipa e si sente impegnato. Dopo la sagra la parrocchia si prepara per il grest, organizzato in collaborazione con la comunità di Grisignano di Zocco. Sono 4 giorni intensi, a fine agosto, ma importanti perché riuniscono diversi giovani per un obiettivo comune: una attività da fare per gli altri, per i ragazzini e i bambini. Niente invece campi scuola perché i numeri sono pochi».