Giuseppina Bakhita maestra di ascolto
La sera di sabato 8 febbraio 1947, 75 anni fa, si concluse nella casa canossiana di Schio la vita terrena di Giuseppina Margherita Fortunata, la “madre moretta” come era soprannominata, che nel 2000 è stata canonizzata da Giovanni Paolo II diventando santa Bakhita.
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La sua vita è degna di un romanzo: nata intorno al 1869 in uno sconosciuto villaggio del Darfur, estrema regione del Sud Sudan, a sette anni venne rapita da due messeriya, negrieri arabi che facevano periodicamente incursioni in quella regione; il trauma le causò un’amnesia tale da cancellare dai suoi ricordi il nome del suo paese, dei suoi genitori, e perfino il suo. Saranno i rapitori a chiamarla ironicamente Bakhita, Fortunata. Iniziò così l’esperienza di schiavitù della ragazza che subì una serie di compravendite...